» 07|La spedizione dei Fratelli Bandiera  
 


 

 
I Fratelli Bandiera. Emilio - stampa - Museo del Risorgimento - Milano  

Convinti che in Calabria stessero per cominciare alcuni moti insurrezionali, i fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, discendenti da una famiglia aristocratica veneziana e fondatori di una società segreta collegata alla Giovine Italia, disertarono dalla Marina austriaca di cui erano ufficiali e, il 12 giugno 1844, partirono da Corfù con soli diciannove compagni, diretti verso le coste calabresi.

Sbarcati alla foce del fiume Neto,  presso Crotone, quattro giorni dopo, si inoltrarono verso l’interno senza incontrare resistenza, ma senza trovare neanche uomini disposti a collaborare all’impresa.

Uno dei loro compagni, il corso Pietro Boccheciampe, si separò dalla spedizione appena sbarcato e denunciò l’impresa alle autorità, peraltro già avvertite da giorni.

 


 

  I Fratelli Bandiera. Attilio - stampa - Museo del Risorgimento - Milano

La piccola schiera fu così catturata dalle autorità borboniche presso San Giovanni in Fiore il 20 giugno, dopo un breve scontro nel quale caddero due patrioti.

La commissione militare, istituita a Cosenza per giudicare i membri della spedizione stessa, concluse i suoi lavori il 24 luglio comminando 17 condanne a morte; di queste otto furono commutate in anni di carcere e nove eseguite il giorno successivo. Il 25 luglio 1844 Attilio ed Emilio Bandiera, assieme ad altri sette loro compagni, furono così fucilati nel Vallone di Rovito, presso Cosenza.