Patriota e uomo politico. Militò nell'esercito francese (1809), poi (1814) in quello sardo; nel 1821, avendo preso parte attiva alla rivoluzione del marzo, fu condannato a morte in contumacia.
Beneficiò tuttavia della politica d'indulgenza di Carlo Alberto verso i monarchici compromessi nei moti del 1821. Ministro della Guerra nel 1848 (gabinetto Casati), fu al campo presso Carlo Alberto; deputato di Destra dal 1848, nel 1859 rifiutò di sedere in Senato e si ritirò a vita privata.