» Bonomi Bolchini Anna  
1910 - 2003
 


 

 

La “signora della finanza italiana” nasce in una famiglia dell’alta borghesia ambrosiana. A soli 19 anni si sposa con Angelo Campanili, un famoso architetto milanese. Dal matrimonio nascono tre figli Carla, Alfredo e Carlo.

Nel 1940, alla morte del padre Carlo Bonomi, eredita la Beni Immobili Italia fondata nel 1918 e proprietaria di più di un centinaio di edifici nel centro della città. Non è un settore propriamente femminile, ma Anna Bonomi si insedia come amministratore unico e avvia, nel dopoguerra, una vasta opera di ricostruzione. Una delle realizzazioni principali di questi anni sarà la costruzione del grattacielo Pirelli, vero simbolo della nuova città industriale.

La Bonomi costituirà, in questa occasione, una nuova società, l’Impresa costruzioni Bonomi e Comolli, che entrerà in molti dei grandi affari finanziari cittadini. Viene avviata, infatti, la costruzione di un grande complesso residenziale – 1500 appartamenti – in località San Felice: quasi una città satellite, “una città tutta verde” provvista di piazze, un laghetto, impianti sportivi e uffici.

Tuttavia, sarà proprio in questo periodo che il matrimonio entrerà in crisi fino ad arrivare all’annullamento rotale nel 1955. L’anno successivo la Bonomi sposerà l’avvocato Giuseppe Bolchini. Nel frattempo continua l’ascesa economica del gruppo. In società entra il figlio Alfredo, come amministratore, anche se la Bonomi mantiene il controllo diretto di tutte le operazioni.

Sarà proprio la signora ad avviare la diversificazione del gruppo. In primo luogo viene aperto il primo sistema in Italia di vendita per corrispondenza: il catalogo Postal Market cercherà di interpretare un nuovo modo di vendita diretta, capillare e diffusa sul territorio, tesa a diffondere i nuovi beni di consumo in tutti i più sperduti paesi della penisola. Ma il gruppo finanziario si allarga anche ad altri settori come quello chimico con partecipazioni nella Mira Lanza e nella Clorodont, quello delle assicurazioni con l’ingresso nella Fondiaria e quello finanziario nel Credito Varesino. Allo stesso tempo il gruppo si estende anche all’estero costruendo filiali in Francia e Belgio.

Come un vero “capitano d’industria” d’altri tempi, la Bonomi si impegnerà anche nelle attività di beneficenza fondando e finanziando completamente a partire dal 1941 l’Istituto delle Carline, in onore del padre Carlo, per l’educazione e l’assstenza delle bambine indigenti. Inoltre si impegnerà in molte altre attività cittadine, come la ricostruzione del Teatro alla Scala e del Conservatorio di Musica. Nel 1949 è anche entrata nel Soroptimist Club in rappresentanza prima delle imprese edili e poi dal 1967 delle aziende di vendita per corrispondenza. Del Soroptimist Club è stata anche vicepresidente nazionale dal 1965 al ‘67.

Negli anni ‘90 verrà coinvolta nello scandalo della P2 e travolta dalle tragedie personali e collettive che segneranno drammaticamente quel decennio della storia italiana. Rimane comunque una delle prime, ed ancora forse l’unica, protagonista femminile della finanza italiana.

Cecilia Dau Novelli