» Romano Liborio  
(Patů, Lecce, 1793 – ivi, 1867)
 

Uomo politico. Fu docente di diritto nell'Università di Napoli, ma, avendo preso parte alla rivoluzione del 1820-21, fu allontanato dall'insegnamento, imprigionato e quindi confinato a Lecce. Nel 1826 fu di nuovo arrestato con l'accusa di appartenere alla società segreta degli “Ellenisti”; liberato (1827), si trasferì a Napoli dove esercitò l'avvocatura.

Nel 1848 fu tra i firmatari della petizione indirizzata a Ferdinando II per ottenere la Costituzione. Nuovamente imprigionato (1850-1852), fu poi costretto all'esilio in Francia, da cui tornò nel 1854. Quando nel 1860 la monarchia borbonica, minacciata da Garibaldi, concesse riforme costituzionali, Romano fu nominato prefetto di polizia e in seguito ministro dell'Interno.

Dopo aver tentato inutilmente di giungere a un accordo con Cavour per l'annessione di Napoli al Regno sabaudo, invitò Garibaldi a occupare la città. Consigliere della luogotenenza, fu deputato dal 1861 al 1865.