Patriota e scrittore. Di origine popolare, prete senza vocazione, svestì presto l’abito talare.
A Trieste fu prima redattore e poi direttore della «Favilla». Nel 1848 a Venezia fu direttore del giornale repubblicano «Fatti e Parole». Durante la Repubblica romana, era aiutante di Garibaldi e deputato. Caduta la Repubblica riparò all’estero e pur non ripudiando i suoi ideali mazziniani si persuase dell’importanza dell’azione della monarchia sabauda.
Tornato in Italia alla vigilia della guerra del 1859, fu nominato professore di letteratura drammatica. Insegnò prima a Firenze, poi a Napoli.