Letterato e patriota; sottoposto a processo insieme con Federico Confalonieri e condannato al carcere duro, fu graziato (1836) e deportato in America. Amnistiato, prese parte alle Cinque giornate di Milano.
Nel 1815 aveva redatto – ma non fu pubblicato – il manifesto per la Biblioteca italiana; fu tra i primissimi corifei del romanticismo (Avventure letterarie di un giorno, 1816) e uno dei fondatori del «Conciliatore» (1818), cui collaborò con numerosi scritti di critica letteraria.