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Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011) » Tebaldi Renata  
1922 - 2004
 

 

 
Renata Tebaldi durante un concerto al Teatro Manzoni, Milano 1957 - © Farabolafoto, Milano  

La stampa italiana aveva senza dubbio eccessivamente enfatizzato la rivalità con Maria Callas «all'epoca signora Meneghini», il cui repertorio, è bene ricordarlo, fu comunque sensibilmente diverso.

È certo però che quella polemica, evento saliente del costume teatrale degli anni ‘50-'60, pesò non poco sulle scelte di Renata Tebaldi, che fu tenuta lontana dalla Scala in quel decennio. Eppure, proprio lei l'11 maggio 1946 aveva cantato al concerto di riapertura del teatro direttore il non più esule Arturo Toscanini.

L'evento andava ben oltre il puro fatto musicale; era l'evento-simbolo della ricostruzione pacifica e civile del capoluogo lombardo dopo i bombardamenti, i lutti, i dolori e le privazioni della seconda guerra mondiale. Nello stesso anno, il 1946, Renata tornò per la stagione estiva della Scala dove fu poi confermata per sei stagioni consecutive. Con l'organico del teatro milanese fu nel 1950 Desdemona nell'Otello di Verdi nell'acclamata serata di apertura della tournée londinese al Covent Garden.

Dopo gli studi musicali a Parma e a Pesaro, da grande promessa Renata Tebaldi nell'immediato dopoguerra si era definitivamente affermata come una delle voci più interessanti, soprano lirico puro, del panorama mondiale. Aveva già calcato tutti i palcoscenici operistici, e non solo italiani: Parma, Bologna, Pesaro, Venezia, Roma, Firenze, Verona, Napoli, ma anche Lisbona, Parigi, Buenos Aires, San Paolo, Rio de Janeiro, Barcellona, Vienna, San Francisco, Los Angeles.

Si consolida tra tutti il suo rapporto con il Metropolitan di New York, che durerà ininterrotto per quasi un ventennio: ne sarà “membro stabile” dal 1955 al 1972. L'anno seguente in Italia le fu conferito il “Verdi d'Oro'”. Oltre che con Toscanini, Tebaldi ha collaborato e registrato, tra gli altri, con De Sabata, Solti, Karajan, Mitropoulos. Wagner, l'opera francese e russa, Traviata, Forza del destino, Aida, Otello, Mefistofele, Bohème, Tosca, Butterfly, La fanciulla del West, Adriana Lecouvreur, Wally costituiscono soltanto il nucleo centrale del suo vastissimo repertorio.

Il timbro della sua voce fu dolce e puro, la smaltatura preziosa, l'accento nobile, gli attacchi flautati e soavi, il calore dell'impasto avvincente, il fraseggio magistralmente flessibile e quindi ricco di legature e portamenti, di smorzature delicatissime, di suoni trasparenti, “soffiati”; la sua “mezza voce” una gioia e un incanto da ascoltare. La sua presenza scenica fu aiutata moltissimo dal fisico aggraziato e dal bel viso.

Nel clamoroso duello con Maria Callas, la “signorina” assunse il ruolo della donna mite e pacata, quasi della vittima. Contrapposto al vocalismo “satanico” della rivale, Renata Tebaldi è il soprano lirico puro, è il canto paradisiaco, la voce d'angelo.

Paola Sacerdoti

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