Navigazione: » Italiane » Biografie » Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011)
Motore di ricerca

Cerca all'interno
dell'archivio

   Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011)
  Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011)
Seleziona una lettera:

0-9 A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
  Gli articoli più visualizzati
Bandiera Italiana
  Sito ottimizzato
Ottimizzazione

Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768px o superiori.

Browser/applicazioni consigliate

  • Firefox 3+
  • Crome - tutte le versioni
  • Internet Explorer 7+
  • Opera 9+
  • Safari 5+
  • Adobe Acrobat Reader o altro lettore pdf (per visualizzazione documenti)
 

Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011) » Grasso Nicolosi Anna  
1913 - 1986
 


 

 
Foto cortesia Archivio Storico della Camera dei Deputati  

Nasce a Lercara Friddi, in provincia di Palermo, il 1° novembre 1913, da una famiglia benestante e di idee conservatrici; studia a Palermo al collegio Sant'Anna e poi si iscrive alla facoltà di lettere dove entra in contatto con i gruppi antifascisti clandestini che si riuniscono attorno al professore Gino Ferretti, non tesserato al Partito nazionale fascista e che danno vita alla cellula comunista universitaria che fonda poi il Fronte Unico Antifascista Italiano (FUAI), con ramificazioni a Trieste, Ancona, Roma e in Sicilia.

Nel 1935 vengono arrestati in varie regioni italiane 24 membri dell'organizzazione, di cui 12 studenti palermitani, tra questi Ettore Gervasi, Franco Grasso e Ugo Sellerio, deportati a Ventotene.

Divenuta comunista, sposa nel 1939 Franco Grasso e la loro casa è un punto di transito per gli antifascisti di passaggio a Palermo, da Finocchiaro Aprile a Raffaele De Grada a Elio Vittorini.

Nel dopoguerra il suo impegno è dedicato innanzitutto alle donne del centro storico, sventrato dai bombardamenti, e dei quartieri popolari degradati dove manca l'acqua, l'assistenza sanitaria, il sussidio, dove la mortalità infantile è altissima insieme al tasso di illegittimi.

L'impegno di quegli anni fu immane, svolto dalle donne del “Fronte del Lavoro”, comprendente comunisti, socialisti e repubblicani che fanno comizi volanti (“la parlata”) e distribuiscono volantini, entrano nei bassi e nei mercati, fanno parlare le donne, decifrano le loro parole di disperazione e i commenti salaci, raggiungendo risultati di mobilitazione politica inimmaginabili.

Si insegna il linguaggio dei diritti: dall'acqua nelle fontanelle pubbliche al sussidio, si scrive il modulo per la richiesta della pensione, si distribuiscono viveri e idee. Un comitato di donne promuove nel 1945 l'Unione Donne Italiane che a Palermo arriva a contare 20 circoli territoriali.

Anna Grasso guida la battaglia delle lavoratrici contro i ”temperamenti salariali”, un'ingiustizia tutta siciliana che condanna donne e giovani ad avere salari ancora minori di quelli degli uomini rispetto a quelli nazionali.

Dal 1956 al 1965 si raccoglie attorno all'UDI un gruppo di insegnanti che diventano lo stato maggiore di una guerra pacifica contro la graduatoria separata tra uomini e donne per l'assegnazione dei posti di ruolo nella scuola pubblica. Nel 1960 presenta una proposta di legge per l'istituzione della scuola materna statale; nel 1962 organizza le contadine nella battaglia contro il “coefficiente Serpieri” che fissa il valore del lavoro femminile al 40% di quello maschile.

Dal 1953 al ‘63 Anna Grasso siede alla Camera dei deputati; dal ‘67 al ‘71 viene eletta consigliera comunale a Palermo; dal ‘70 al ‘75 a Palma di Montechiaro e Lercara Friddi. Si intensificano con la sua presenza le lotte per i servizi sociali, la scuola, la casa, l'edilizia in tutti i quartieri popolari di Palermo; dal ‘67 al ‘71 viene eletta deputata regionale e ricopre l'incarico di vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana.

Ha partecipato e organizzato gran parte delle lotte delle donne siciliane per l'emancipazione, in particolare le battaglie degli anni Settanta per la riforma del diritto di famiglia, il divorzio, gli asili nido, i consultori, l'aborto, la legge contro la violenza sessuale.

Accorre nel gennaio del 1978 nelle zone terremotate per organizzare i soccorsi soprattutto per i bambini per i quali si apprestano le prime baracche in legno da adibire a scuola con sottoscrizioni provenienti da tutte le sedi dell'UDI. Eletta consigliere provinciale dal ‘75 all' ‘80 è capogruppo del Partito comunista. Muore nel 1986.

Segna un punto di arrivo ricco dell'apporto al movimento delle donne siciliane di quarant'anni di lotte per la parità, l'emancipazione e la liberazione delle donne.

Lina Caffaratto Colajanni

   Stampa