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Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011) » Gotelli Angela  
1905 - 1996
 


 

 
 Foto cortesia Archivio Storico della Camera dei Deputati  

All'indomani della Seconda Guerra Mondiale, con l'elaborazione della Carta costituzionale, si posero le basi per costruire una Repubblica democratica in cui, finalmente, uomini e donne avrebbero avuto gli stessi diritti e i medesimi doveri, una piena dignità e libertà a prescindere dal sesso.

Un compito ben gravoso reso possibile, in particolare, dall'impegno delle 21 donne (9 democristiane, 9 comuniste, 2 socialiste ed una eletta nelle file dell'Uomo qualunque) che, il 2 giugno 1946, in occasione delle prime elezioni a suffragio universale del nostro paese, furono elette alla Costituente. Tra queste, vi era la quarantunenne Angela Gotelli, eletta per la Democrazia Cristiana nel collegio della Liguria.

Nata ad Albareto (Parma) ed insegnante di lettere, Angela Gotelli fu, dal 1929 al 1933, Presidente nazionale delle universitarie della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), esperienza che le aveva permesso di lavorare a fianco di Moro (a cui sarà poi politicamente vicina), Igino Righetti e monsignor Montini. Nel 1930, Angela partecipò alla fondazione del Movimento laureati cattolici, divenendone quindi la vice presidente.

Durante la guerra, fu molto attiva nella Croce Rossa e nella Resistenza, venendo ricordata a lungo per aver trattato, nel 1944, lo scambio di ostaggi civili contro prigionieri tedeschi nel bosco di Montegroppo, evitando così feroci rappresaglie a diversi centri emiliani e liguri. Il locale comando partigiano venne installato nella grande casa di villeggiatura della sua famiglia, in cui trovarono rifugio anche sfollati e sbandati provenienti dalle aree circostanti, specie da La Spezia. Con fermezza e determinazione, Angela superò anche una perquisizione dei militi della Decima MAS.

Dopo aver partecipato, nel luglio 1943, alle riunioni camaldolesi del Movimento dei laureati cattolici (volte alla stesura del c.d. codice di Camaldoli), la Gotelli fu parte attiva nel CLNAI (Comitato di liberazione Nazionale Alta Italia) e nella costituzione della Democrazia Cristiana, collaborando con Giuseppe Lazzati, Giorgio La Pira, Fanfani e, di nuovo, con Aldo Moro. Nel 1946 fu eletta vice delegata nazionale del Movimento femminile cattolico, ruolo che fu costretta a lasciare nel 1950, quando ebbe il suo primo incarico di governo.

Dopo le elezioni del 2 giugno 1946, e dopo l'elezione di Saragat a presidente della Costituente, si decise – considerata l'ampiezza e la difficoltà del compito di cui l'Assemblea era investita – di affidare la redazione del progetto di Costituzione ad una commissione, eletta il 19 luglio 1946 e composta da 75 membri, da cui il nome di Commissione dei Settantacinque.

Tra questi vi furono Maria Agamben Federici, Lina Merlin, Teresa Noce, Nilde Jotti, Ottavia Penna (che il 24 luglio rassegnerà le dimissioni, sostituita con Gennaro Patricolo) e poi Angela Gotelli (che prese il posto del dimissionario Carmelo Aristia). Inoltre la Gotelli fece parte, insieme con la comunista Nilde Jotti, della Prima Sottocommissione, che aveva il delicato compito di occuparsi di disciplinare i diritti e doveri dei cittadini.

Tra i suoi interventi, merita di essere ricordato quello in occasione della discussione sul potere giudiziario, quando Angela Gotelli (inutilmente) sostenne la necessità che anche le donne potessero accedere alla magistratura, che per le italiane fu un sogno proibito ancora per molti anni.

Questa difesa delle donne non fu certo casuale: le Costituenti si sentirono, infatti, sempre unite nel rappresentare il loro sesso (la sola che non legò con le altre fu Ottavia Penna, “una distinta signora con cui c'erano rapporti cortesi ma che non fece mai gruppo con noi”, come proprio Angela ricorderà). D'altra parte, in quanto rappresentanti delle donne, esse venivano malevolmente percepite dai loro colleghi. Eppure, le Costituenti riuscirono a trasformare questo spazio residuo, in uno strumento di forza.

L'Assemblea costituente fu, per Angela Gotelli, solo il primo passo di una lunga carriera politica, sia a livello nazionale (verrà ininterrottamente rieletta fino al 1963), che in sede locale (dal 1951 al 1958 fu sindaco di Albareto, contribuendo alla modernizzazione dei trasporti e al miglioramento delle scuole). Più volte Sottosegretario alla sanità e al lavoro (tra il 1958 e il 1960), fu presidentessa dell'Onmi (Opera Nazionale Maternità e Infanzia) per dieci anni, fino al 1973, quando – per ragioni di salute – si ritirò a vita privata.

Il 31 marzo 2006, nel decennale della morte, la Provincia di la Spezia le ha intitolata la Sala delle Riunioni. “Ringrazio tutti coloro che, con la loro presenza, hanno voluto testimoniare il ricordo di una persona eccezionale”, ha detto il Presidente della Provincia, Marino Fiasella, nel corso della cerimonia di intitolazione. “Credo che dentro alla celebrazione della memoria di Angela Gotelli ci debba essere anche una riflessione matura su quello che oggi è la democrazia e sull'azione politica delle donne nella nostra società. Angela Gotelli si è affermata perché era una persona di statura elevata, che ha vissuto la sua missione ad un livello straordinario, testimone del pensiero cristiano in politica”.

Giulia Galeotti

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