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   Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale (1861-1914)
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Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale (1861-1914) » Neera (Anna Zuccari)  
1846 - 1918
 


 

 

Anna Zuccari, figlia dell'architetto Fermo, nasce a Milano nel 1846. La sua biografia è dominata da un'infanzia rattristata dalla prematura morte della madre, dall'ostilità verso la scuola («Credo che pochi siano andati a scuola così mal volentieri come andavo io»), dal tracollo finanziario della famiglia, dall'educazione asfittica presso le zie paterne, e infine da un amore contrastato. Felici i periodi trascorsi nella casa dei nonni materni a Caravaggio; e rasserenante il matrimonio con Emilio Radius nel 1871, dal quale nacque la figlia Maria. In armonia con le sue idee, nel nuovo secolo fu convintamente irredentista e interventista. Dopo una lunga malattia, mori a Milano il 19 giugno 1918.

Una naturale inclinazione e un'adolescenza sacrificata, spiega il geloso riserbo di un carattere dominato dal pessimismo e dalla malinconia, ma anche la capacità di penetrazione psicologica che darà le migliori prove nell'analisi della quotidianità femminile («obbligata a cercare in me stessa quella ragione di vivere che è il diritto di ogni creatura, obbligata [...] a parlare con me sola, ad alimentarmi da me, feci come uno che esiliato su un palmo di terra, non potendo espandersi in altezza, scava in pro fondità»). A partire dal 1875 iniziò a pubblicare novelle e racconti, con lo pseudonimo oraziano di Neera, nell'ambito del genere all'epoca molto richiesto dalla stampa periodica alla quale collaborò costantemente.

L'ambiente artistico milanese, aperto alle relazioni con gli intellettuali parigini, la guidò verso l'idealismo e il simbolismo, soprattutto attraverso l'affettuosa amicizia per Alberto Sormani, critico e poeta fondatore de L'Idea liberale. A questa rivista collabora con numerosi scritti poi apparsi in volume: L'amor platonico (1897) in cui formula in chiave idealistica il tema del perfetto amore, liberato dalla fisicità; Battaglie per un'idea (1898) dedicato all'uomo nuovo, tratteggiato dal Sormani in polemica con il modello dannunziano legato ad un “concetto materialistico di felicità”, uomo superiore in cui si coniuga la perfezione del bello e la perfezione del bene. Questo indirizzo ideologico fornirà il più corposo alimento alla matrice idealistica e all'ispirazione morale della scrittura di Neera («Continuerò a scrivere per l'ideale nel reale»; «la forma non è mai stata la mia maggiore preoccupazione. Ora lo diventa, ma per servire meglio il pensiero»).

Nella serie di romanzi che si susseguono per un quarantennio, dedicati all'analisi della condizione femminile, il successo di pubblico toccò a Teresa, storia di una giovinezza mortificata e sacrificata, costretta alla rinuncia e alla rassegnazione; e ad Anima sola e Una passione oltre che a Il libro di mio figlio (1891), apologhi morali, massime e istruzioni, e all'antifemminista Idee di una donna (1903).

A partire da Un nido (1881), Luigi Capuana sarà il primo analista di Neera, individuando acutamente l'oscillazione di una scrittura incerta fra realismo e idealismo, fra analisi oggettiva e sovrastruttura scopertamente ideologica. Invece, la costante attenzione di Benedetto Croce per l'opera di Neera, nonostante l'evidente sciatteria di uno stile da autodidatta, nasce dal realizzarsi in essa del suo modello ideale di donna-scrittrice, ammirata per «la coscienza vigorosa dell'unità del reale [...] la dirittura del giudizio, l'accorata e grave osservazione sociale, il rispetto alle eterne leggi del reale, la semplicità del vivere e del godere e del soffrire, la casta nudità della parola […] l'attenzione data ai problemi etici». Preziosa per la comprensione della vicenda culturale di Neera l'autobiografia incompiuta, Una giovinezza del secolo XIX (1919) dove emergono le motivazioni profonde della centralità del tema della condizione femminile, strettamente intrecciato al tema dell'amore («nella mia modesta opera letteraria ho sempre studiato i desideri e le aspirazioni della donna»).

Alessandra Briganti

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