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   Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale (1861-1914)
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Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale (1861-1914) » Frassinetti Paola  
1809 - 1882
 


 

 

Terzogenita di una coppia religiosissima, ebbe quattro fratelli maschi tutti destinati alla vita religiosa. Di scarsa istruzione, essendo stata destinata dal padre ad occuparsi della vita domestica dopo la morte precoce della madre, non andò mai a scuola e imparò da sola a leggere e a scrivere, come si rileva dalle incertezze grammaticali e ortografiche delle numerose lettere pervenuteci. La vita di Paola racconta una storia di emancipazione dal controllo maschile. Essa infatti fu scandita dal rapporto strettissimo con il fratello maggiore Giuseppe, dotto e fecondo scrittore, di cui fu collaboratrice devota quando egli venne nominato parroco a Quinto, nei pressi di Genova e all'ombra del quale crebbe e visse, ma dalla cui tutela progressivamente venne emancipandosi.

Proprio aiutando il fratello, assai attivo nella promozione di congregazioni per la formazione di sacerdoti, le venne l'idea di fondare un istituto religioso femminile, non claustrale, che si occupasse dell'educazione e dell'istruzione delle ragazze. Nacquero così, nel 1835, le suore di S. Dorotea o Dorotee, dirette da Paola che, presi i voti religiosi e vestito l'abito, riuscì presto ad aprire numerose case e scuole in città. Le regole dell'istituto furono scritte da Giuseppe, anche se in seguito furono riviste direttamente da Paola. Direttori spirituali ne furono i gesuiti, ciò che mise subito le Dorotee in cattiva luce presso gli ambienti liberali.

Nel 1841, sempre accompagnata da uno dei fratelli sacerdoti, partì per Roma, meta ambita di tutte le fondatrici di congregazioni religiose, sia per realizzare l'agognato incontro con il Papa, da cui si attendeva l'approvazione dell'istituto, sia per stabilire nel centro della cattolicità, a suggello del suo successo, la casa generalizia. Dopo traversie esaltate dagli agiografi per sottolineare la tenacia e la forza d'animo di Paola, ella riuscì ad aprire a Roma, in via Panisperna, un convitto per ragazze borghesi, una scuola gratuita per fanciulle povere, presto frequentatissima, e un noviziato.

Entrata in rapporto con la Curia e protetta da autorevoli cardinali, cominciò ad aprire scuole femminili nelle altre regioni dello Stato pontificio, come le Marche e l'Umbria, e successivamente perfino all'estero, in Portogallo e soprattutto in Brasile. La svolta, anche relativamente alla acquisita autonomia dal fratello, venne quando Gregorio XVI decise di affidarle la direzione dell'antico conservatorio per ragazze povere di S. Maria del Rifugio, alla salita di S. Onofrio sul Gianicolo, con l'incarico di trasformarlo in convitto per fanciulle “di civile condizione”. La casa di S. Onofrio, divenuta casa generalizia dell'istituto e sede del noviziato, si trovò al centro dei conflitti politici del Risorgimento e, in particolare, della Repubblica romana del 1849.

Dopo la fuga di Pio IX da Roma e priva di ogni appoggio, Paola affrontò le minacce di scioglimento della congregazione e di occupazione della casa al Gianicolo scrivendo direttamente al temuto Mazzini e appellandosi anche alla comune origine genovese: riuscì ad ottenerne assicurazioni, protezione e addirittura una promessa di visita al convento.

Sospettate per i loro legami con i gesuiti, ciò che aveva già determinato a Genova, durante i tumulti del 1848, la chiusura di tutte le case dorotee, - pare che i repubblicani dicessero di loro: “queste hanno bevuto il sangue dei Gesuiti” - e sottoposte a varie angherie, le suore durante la finale battaglia del Gianicolo contro i francesi, aiutarono i loro “nemici” garibaldini,” assistendoli e rifocillandoli all'interno della loro casa.

I garibaldini in convento - proprio come si intitolava un vecchio film di Vittorio De Sica del 1942 - si comportarono da veri gentiluomini e difesero il convento dalle minacce di incendio e di violenza alle ragazze provenienti dai “giovinastri” della guardia civica. Analoghe traversie furono affrontate nel 1870 con i provvedimenti di chiusura delle scuole e di esproprio delle case religiose, da cui però quella di S. Onofrio si salvò. Fu legata a Don Bosco che le fece visita in prossimità della morte, nel 1882, e devotissima promotrice della devozione al S. Cuore di Gesù a cui consacrò l'istituto. A differenza del più noto fratello Giuseppe, la cui causa di canonizzazione si arenò, Paola fu dichiarata beata nel 1930 e santa nel 1984.

Le Dorotee della Frassinetti sono entrate nella storia politica e perfino della lingua italiana a seguito della nascita del termine di «dorotei» - incluso nel vocabolario della Accademia della Crusca - con cui si designa la potente corrente democristiana formatasi nel 1959, in seguito a una riunione di notabili della Dc tenutasi proprio nel convento di S. Dorotea.

Marina Caffiero

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