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   Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale (1861-1914)
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Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale (1861-1914) » Bisi Albini Sofia  
1856-1919
 


 

 

Sofia Bisi, scrittrice, pubblicista, femminista, è figlia di un ricco esponente della borghesia terriera lombarda e moglie dello scultore Emilio Bisi. Dopo aver frequentato la Scuola superiore femminile di Milano, inizia un'intensa attività intellettuale, di studio e di elaborazione culturale che la porta a dirigere la Rivista per signorine e poi, nel primo decennio del Novecento, l'importante Vita femminile italiana. Accesa seguace in pedagogia delle teorie di Maria Montessori, vicina allo spiritualismo di Antonio Fogazzaro, Sofia apre la sua Vita femminile ai gruppi modernisti: per lei l'impegno femminista è strettamente legato ad una rinnovata religiosità e allo sviluppo di una più elevata dimensione spirituale che può alimentare la necessaria rigenerazione morale di tutta la società.

Le pagine della rivista danno esplicitamente spazio alle posizioni della Società teosofica nazionale, nata ufficialmente nel 1901 unendo gruppi che si collegano al filone culturale dell'esoterismo e dello spiritismo: tendenze teosofiche sono, infatti, largamente diffuse nel femminismo di questi anni, assai sensibile a suggestioni mistiche e ad aspirazioni di impronta messianica. Al primo congresso delle donne italiane, che si tiene a Roma nel 1908, la Bisi e le redattrici della rivista partecipano attivamente, commentando poi gli esiti dell'incontro sulle pagine del loro giornale.

La sensibilità spiritualista di Sofia si mescola, nel modo di intendere l'impegno emancipazionista, con una decisa tendenza pragmatica. La “donna nuova” da lei ipotizzata, infatti, è interprete di un modello inteso a valorizzare sentimenti quali il coraggio e la forza d'animo, dedito all'attività sociale, teso a riscattare il genere femminile dalla debolezza e dall'ignavia, socialmente attribuitigli quali peccati connaturati. Anche le qualità tradizionali delle donne, come la generosità e la pietà, sono da lei declinati sul versante della “virtù” e intesi in quanto disponibilità “eroica” ad uscire dal proprio particolare per vivere con pienezza un fervore civico ritenuto fonda mentale per il rinnovamento della società tutta. In questo ambito si colloca anche l'acceso interventismo che ella porta avanti nei confronti della guerra mondiale: il richiamo ai valori nazionali, presente comunque in tutta la sua opera, si concretizza durante questi anni nell'adesione militante alla Lega delle seminatrici di coraggio, associazione volta a mobilitare le donne per farne le generose missionarie della dedizione patriottica, secondo un'interpretazione del loro ruolo “moderna” e aperta all'attività sociale.

La varietà degli interessi ed il fervore attivistico di Sofia si manifestano nella molteplice produzione letteraria: scrive romanzi, spesso con lo pseudonimo di Miss Conny o Sofia (il primo, pubblicato nel 1879, Donnina forte, porta la prefazione di Antonio Fogazzaro), racconti e novelle, libri per bambini (tra cui testi per le scuole elementari); collabora a numerosi giornali e riviste (tra l'altro il Corriere della Sera); è traduttrice (di un best seller, l'Incompreso di Florence Montgomery).

Maria Teresa Mori

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