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I Personaggi Secondari » Minghetti Marco  
Bologna 1818 – Roma 1886
 

Statista. Nel giugno 1846 fu tra quanti chiesero al conclave riunito a Roma, da cui sarebbe uscito papa Pio IX, riforme amministrative e politiche.

L'anno successivo fece parte, a Roma, della Consulta di Stato; fu ministro dei Lavori pubblici nel primo ministero aperto alla partecipazione dei laici (10 marzo 1848). Si dimise dopo il ritiro dalla guerra del contingente pontificio (allocuzione del 29 aprile). Dopo l'uccisione di Pellegrino Rossi si recò in Piemonte.

Conobbe Cavour nel 1852 e per lui compilò nel 1856 un memoriale sullo stato dell'Italia centrale. Nel 1859 fu segretario generale al ministero degli Esteri.

Deputato, ministro dell'Interno (31 dicembre 1860 - 1° settembre 1861), delle Finanze (8 dicembre 1862 - 28 settembre 1864) e presidente del Consiglio (24 marzo 1863 - 28 settembre 1864), si dimise da quest'ultima carica per le reazioni suscitate dalla Convenzione di settembre del 1864.

Ritornò alla presidenza del Consiglio il 10 luglio 1873 e tenne il portafoglio delle Finanze, conseguendo il pareggio del bilancio. Battuto alla Camera (marzo 1876), dovette dimettersi e cedere il potere alla Sinistra; da allora fu il capo dell'opposizione parlamentare.

Minghetti si batté con convinzione a favore del decentramento amministrativo (I partiti politici e la ingerenza loro nella giustizia e nell'amministrazione, 1881) e fu un lucido interprete della politica religiosa di Cavour (Della libertà religiosa, 1871; Stato e Chiesa, 1878). Nel 1875 divenne socio nazionale dei Lincei.

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