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I Personaggi Secondari » Milesi Mojon Bianca  
Milano, 1790 – Parigi, 1849
 

Letterata e patriota. Figlia di Elena Milesi Viscontini, cantata dal Porta, ricevette un'educazione accurata e si emancipò presto da molti dei vincoli tradizionali che limitavano l'attività delle donne nelle famiglie della buona borghesia lombarda.

Dopo la restaurazione austriaca iniziò a collaborare con Federico Confalonieri al tentativo d'introdurre in Lombardia le scuole di mutuo insegnamento.

Fu amica di Melchiorre Gioia, visitandolo assiduamente nel carcere quando nel 1820 fu arrestato. A sua volta la Milesi svolse un'intensa attività cospirativa e, come la sorella di sua madre, Matilde Dembowski Viscontini, tanto ammirata da Stendhal, e altre cosiddette «giardiniere», fu oggetto di persecuzioni da parte della polizia austriaca, alle quali si sottrasse nel 1822, fuggendo a Parigi.

Prima però di stabilirvisi soggiornò a Genova, dove sposò il medico Charles Mojon. In Francia svolse un'attività di sostegno a favore dei profughi italiani e in seguitò entrò in contatto con militanti mazziniani collaborando al giornale «L'Italiano».

Fu anche oggetto di vive ostilità, come nel caso del gruppo che faceva capo ai coniugi Arconati, per essere il marito Charles Mojon medico di casa di Madame de Feuchères, avventuriera implicata nella morte violenta del duca di Borbone Condé.

Non venne mai meno alla Milesi la stima di Alessandro Manzoni, dal quale, per le Prime Letture, fu qualificata «madre della patria». In Francia attese allo sviluppo degli asili d'infanzia e pubblicò parecchi libri educativi, finché fu colpita dal colera che la uccise il medesimo giorno del marito.

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