Patriota. Di nobile famiglia, con il fratello Enrico partecipò alla lotta delle Cinque giornate di Milano del 1848. Combatté in difesa della Repubblica romana del 1849 e fu ferito nella battaglia di Villa Spada.

Viaggiò a lungo in Oriente tra il 1850 e il 1851. Nel 1855 fu in Crimea come sottotenente dei bersaglieri. Costretto a rientrare in Lombardia, pena la perdita della cittadinanza, l'espulsione dallo Stato e il sequestro dei beni, fu sottoposto dagli austriaci a sorveglianza (e alla fine del '56, mentre l'imperatore visitava Milano, venne relegato nella sua villa di Adro vicino Brescia). Morì consumato dalla tisi a Milano.