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I Personaggi Principali » Pio VIII  
Cingoli (Macerata), 20 novembre 1761 – Roma, 30 novembre 1830
 

 

 
V. Camuccini - Papa Pio VIII  

Da famiglie nobili di origine lombarda, che annoveravano entrambe un papa tra i rispettivi antenati, dimostrò in gioventù un carattere piuttosto indocile e una scarsa propensione per la carriera ecclesiastica.

Superate le resistenze psicologiche, venne ordinato sacerdote il 17 dicembre 1785, dimostrandosi dall'ora in poi convinto difensore dell'ortodossia cattolica.

Vicario generale delle diocesi di Fano, dove venne chiamato dal Severoli nel 1790, all'inizio del 1797 rivestì la stessa carica ad Ascoli, città che non abbandonò neanche durante lo scontro tra i francesi e la coalizione antirivoluzionaria.

Nell'agosto del 1800 fu consacrato vescovo da Pio VII e si trasferì a Montalto, dove dette impulso alle pratiche mariane, organizzando con cura il lavoro pastorale.

Dopo l'annessione delle Marche al Regno d'Italia il 2 aprile 1808, si rifiutò di giurare obbedienza e fedeltà a Napoleone e nel luglio di quello stesso anno fu deportato a Pavia, dove visse in condizione di semilibertà.

Trasferitosi a Mantova (1810) e a Milano (1813), ritornò libero a Montalto nel giugno 1814, anche se sarebbe trascorso ancora un anno prima che avesse fine l'occupazione delle Legazioni ad opera di Gioacchino Murat.

Creato cardinale nel marzo 1816 si trasferì nella diocesi di Cesena, per poi essere cooptato nel sistema consalviano ed essere nominato, nel 1821, prima penitenzierie maggiore, poi prefetto della Congregazione dell'Indice.

Eletto papa il 31 marzo 1829, grazie anche alle sue precarie condizioni di salute che, lasciando presagire un pontificato di transizione, facilitarono il superamento dei contrasti emersi in conclave tra zelanti e politicanti, si destreggiò quanto più poté tra Francia e Austria.

Assunto il nome di Pio VIII, rese pubblica la sua avversione al nepotismo e si impegnò per tenere distinta la direzione spirituale del mondo cattolico da quella politica, riservando prevalentemente quest'ultima al segretario di Stato Albani. Benché caratterialmente incline alla mediazione, perseguitò le società segrete mettendo in atto un elevato sforzo repressivo che sfociò in numerose condanne, anche se non in esecuzioni capitali.

Ostile al giansenismo, favorì il trionfo della morale gesuita, e consacrò, in occasione della rivoluzione di luglio, la prassi cattolica di obbedienza ai poteri costituiti, indipendentemente dalla loro legittimità. Dopo una breve agonia conclusasi con un collasso, si spense a Roma il 30 novembre 1830.


Schede collegate: Lo Stato della Chiesa, la politica della Santa Sede

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