Generale. Sacerdote, smise l'abito talare nel 1844 e si recò a Parigi, dove prese parte alla rivoluzione del febbraio 1848.
Tornato in Italia, partecipò con Guglielmo Pepe alla difesa di Venezia e alla sua caduta andò esule a Londra (1849); in contatto con gli ambienti mazziniani, fu presto in disaccordo con la loro rigida pregiudiziale repubblicana e preferì tornare a Parigi.
Rientrato in patria, nel 1860 fu eletto deputato e prese parte, come capo di stato maggiore, alla spedizione dei Mille, nel corso della quale fu nominato dittatore provvisorio di Palermo e poi pro-dittatore di Napoli.
Al comando di una divisione dell'esercito regolare durante la guerra del 1866, collocato a riposo per le critiche avanzate agli alti comandi dopo la battaglia di Custoza, fu riammesso nell'esercito nel 1872.