Navigazione: » Italiane » Biografie » Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011)
Motore di ricerca

Cerca all'interno
dell'archivio

   Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011)
  Gli articoli più visualizzati
Bandiera Italiana
  Sito ottimizzato
Ottimizzazione

Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768px o superiori.

Browser/applicazioni consigliate

  • Firefox 3+
  • Crome - tutte le versioni
  • Internet Explorer 7+
  • Opera 9+
  • Safari 5+
  • Adobe Acrobat Reader o altro lettore pdf (per visualizzazione documenti)
 

Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011) » Camber Irene  
1926
 


 

 
Irene Camber  

«Cenerentola del fioretto italiano». Così le cronache sportive ritraggono Irene Camber, una delle grandi protagoniste dello sport italiano dal dopoguerra agli anni ‘60, la cui storia viene raccontata come la favola della buona ragazza che coltiva dentro di sé il proprio sogno di sportiva, senza rivelarlo per non parere presuntuosa.

Figlia del poeta Giulio, Irene inizia a tirare di scherma a otto anni quasi per caso. Dapprima avviata dalla madre alla ginnastica ritmica insieme alla sorella Giulietta, la Camber approda al fioretto per seguire le orme del fratello Riccardo, iscritto un po' titubante ad un corso di scherma.

Dei tre fratelli, però, soltanto Irene mostra l'impegno più grande e il talento per la carriera schermistica: nel 1940, a 14 anni, vince la sua prima gara, un torneo regionale; nel 1942, sotto le cure del maestro Carlo de Palma, raggiunge la finale dei campionati italiani.

Nonostante i promettenti successi disegnino nello sport il futuro della giovane triestina, la Camber non tralascia gli studi ai quali si dedica, prima che alla scherma, con estrema serietà e rigore: si diploma in pianoforte, si iscrive all'Università di Padova dove si laurea in chimica industriale e inizia ad insegnare matematica e chimica in una scuola di avviamento professionale di Trieste.

Ritornata a impugnare il fioretto nel 1947 per un campionato universitario, completati gli studi, a 26 anni Irene Camber si presenta alle Olimpiadi di Helsinki del 1952.

Quasi all'una della notte tra il 27 e il 28 luglio, la schermitrice triestina affronta nello spareggio per il titolo mondiale l'ungherese Ilona Schacherer-Elek, un'imbattibile atleta mancina considerata in questi anni la più grande fiorettista della storia. Dopo alcuni assalti che sembrano assegnare la vittoria alla temibile ungherese, Irene con due fulminee e azzardate stoccate sbaraglia l'avversaria: è così che ottiene la sua prima grande vittoria e l'oro olimpico, con il pubblico che l'acclama con un urlo immenso.

Dopo Helsinki, la Camber prosegue la carriera sportiva conquistando il titolo mondiale individuale a Bruxelles, nel 1953, e quello a squadre a Parigi nel 1957.

Nel frattempo Irene si sposa e l'attività agonistica viene intramezzata dagli impegni familiari e da tre figli: proprio una maternità le fa saltare i giochi olimpici di Melbourne. I successi, comunque, tornano presto a segnare il percorso sportivo della campionessa triestina: nel 1960 Irene Camber si classifica terza nel fioretto a squadre alle Olimpiadi di Roma; nel 1961 ai Campionati Mondiali di Torino ottiene il quarto posto nel fioretto a squadre; nel 1962 ai Campionati Mondiali a Buenos Aires è terza nel fioretto a squadre; nel 1964 alle Olimpiadi di Tokyo è quarta nel fioretto a squadre.

In questi anni la schermitrice italiana si orienta verso le competizioni a squadre anche per l'introduzione del fioretto elettrico, che muta il rapporto velocità-potenza degli attacchi. Conclusa l'attività agonistica in Giappone, la Camber diviene commissario tecnico per il fioretto femminile fino al 1972.

I suoi successi sportivi, ottenuti con umiltà e modestia, ma con costante impegno vengono riconosciuti da numerosi premi: “Premio Colombo” e “Croce di Cavaliere della Repubblica” (1953), “Stella d'oro al merito sportivo” (1985). Nel 2001, la città di Trieste ha tributato ad Irene Camber il terzo posto fra i triestini del XX secolo.

Alessandra Antinori

   Stampa