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Cronologia dal 1815 al 1870
09/06/1815 Si conclude il Congresso di Vienna che sancisce l’egemonia austriaca sull’Italia e la nuova divisione politica della penisola.
18/06/1815 Napoleone è definitivamente sconfitto a Waterloo.
26/09/1815 Austria, Russia e Prussia firmano il trattato della Santa alleanza.
01/01/1816 Entrano in vigore nel Regno Lombardo-Veneto i codici ed il regolamento giudiziario austriaci.
06/07/1816 Pio VII riorganizza l’amministrazione pubblica e le strutture giudiziarie e finanziarie dello Stato della Chiesa.
16/09/1816 Una riforma del sistema amministrativo toscano abolisce l’ampia autonomia comunale creata con l’amministrazione di Pietro Leopoldo.
08/12/1816 Nasce il Regno delle Due Sicilie. I Regni di Napoli e di Sicilia sono unificati sotto la sovranità dei Borbone.
16/02/1818 Un concordato tra Santa Sede e Regno delle Due Sicilie viene concluso dal cardinale Ercole Consalvi e il ministro Luigi de’ Medici.
06/03/1818 Nel Regno delle Due Sicilie sono abrogate tutte le leggi del periodo francese sulla coscrizione militare.
01/09/1818 Esce a Milano il primo numero del giornale bisettimanale «Il Conciliatore».
30/09/1818 Si apre ad Aquisgrana il Congresso europeo che fissa i principi fondamentali della politica della Santa alleanza, ossia il diritto di intervento di Austria, Russia e Prussia contro movimenti costituzionalisti o indipendentisti che si manifestassero in qualunque parte d’Europa.
12/1818 Ad Alessandria nasce clandestinamente la Società dei Sublimi Maestri Perfetti con a capo Filippo Buonarroti.
18/07/1819 Un editto papale firmato dal cardinale Ercole Consalvi ordina la distruzione del comune di Sonnino, colpevole di offrire ospitalità a bande di briganti.
01/09/1819 L’antico sistema giudiziario è abolito in Sicilia. All’isola vengono estese le nuove leggi civili e commerciali in vigore nel Regno di Napoli, nonché i nuovi codici di procedura penale.
17/10/1819 «Il Conciliatore» viene soppresso dalla censura austriaca.
01/1820 Si diffondono in Italia le prime voci sul ristabilimento della Costituzione del 1812 in Spagna.
05/1820 Nel Regno delle Due Sicilie scoppiano i primi fermenti rivoluzionari.
01/07/1820 Insorge la guarnigione di Nola. 127 sottufficiali e soldati del "reggimento cavalleria Real Borbone" di Nola, guidati da Michele Morelli e Giuseppe Salvati muovono verso Avellino per unirsi ai carbonari banditi da Salerno.
03/07/1820 Ad Avellino è proclamata la Costituzione di Spagna del 1812. Il movimento insurrezionale si estende alla Calabria e alla Basilicata.
04/07/1820 I carbonari insorgono a Pontecorvo (FR) dove viene cacciato il governatore pontificio.
05/07/1820 I carbonari insorgono a Benevento. Il generale murattiano Guglielmo Pepe si unisce alle forze carbonare nel napoletano e il giorno successivo si mette a capo di tutte le forze costituzionali.
06/07/1820 Ferdinando I di Borbone acconsente alla formazione di un governo costituzionale e affida il Regno al primogenito Francesco.
07/07/1820 Francesco di Borbone, duca di Calabria e vicario del Regno, promette di promulgare la carta costituzionale.
09/07/1820 Guglielmo Pepe entra trionfalmente in Napoli alla testa di 7.000 soldati e di numerosi carbonari.
13/07/1820 A Napoli Ferdinando I di Borbone giura solennemente sulla Costituzione.
15/07/1820 Palermo insorge contro il governo napoletano e dà vita ad una giunta municipale.
01/09/1820 L’Austria dispone l’invio di truppe in Italia per reprimere l’insurrezione nel Regno di Napoli. Quattromila uomini si imbarcano a Napoli, al comando del generale Florestano Pepe, fratello di Guglielmo, per domare la rivolta palermitana.
05/09/1820 Le truppe napoletane di Florestano Pepe sbarcano a Messina e a Milazzo e muovono su Palermo ingrossate da bande volontarie di messinesi e catanesi ostili alla città dominante.
26/09/1820 Si verificano violenti scontri tra le truppe napoletane e i palermitani che provocano circa 5.000 morti.
05/10/1820 Le forze rivoluzionarie siciliane capitolano e accettano la resa offerta dal generale Florestano Pepe. Nel Lombardo-Veneto è scoperta una vendita carbonara. Sono arrestati, fra gli altri, Pietro Maroncelli e Silvio Pellico.
23/10/1820 A Troppau le potenze della Santa alleanza sanciscono il “principio di intervento” nei confronti dei focolai rivoluzionari.
13/12/1820 Ferdinando I parte per Lubiana, su invito degli Imperatori di Austria e Russia ed il re di Prussia, per discutere degli avvenimenti di Napoli e della Sicilia.
02/01/1821 Esce a Firenze il primo numero dell’ «Antologia», redatta da Gian Pietro Vieusseux.
26/01/1821 Ha inizio il Congresso di Lubiana. Austria, Russia e Prussia si oppongono al riconoscimento dei sistemi instaurati in Spagna e a Napoli.
04/02/1821 L’Austria invia un corpo di spedizione a Napoli.
13/02/1821 Il Parlamento napoletano approva misure straordinarie per la difesa del paese.
23/02/1821 Ferdinando I invita i napoletani a non seguire i rivoluzionari e a non opporsi agli austriaci.
07/03/1821 Gli austriaci sconfiggono duramente le truppe “costituzionali” presso Rieti.
10/03/1821 Inizia l’insurrezione piemontese. Ad Alessandria il capitano Isidoro Palma occupa la città e proclama la Costituzione di Spagna. Il re Vittorio Emanuele I rifiuta qualsiasi concessione.
12/03/1821 Vittorio Emanuele I abdica a favore di Carlo Alberto, principe di Carignano.
13/03/1821 Carlo Alberto, in qualità di principe reggente, proclama la Costituzione di Spagna per tutto il Regno.
14/03/1821 Il testo della Costituzione è distribuito in 20.000 esemplari nella città di Torino.
16/03/1821 Carlo Felice, fratello di Vittorio Emanuele I, assume da Modena tutto il potere, dichiara illegittime la reggenza di Carlo Alberto e la Costituzione, nonché ribelli quanti la sostengono.
22/03/1821 Il Congresso di Lubiana accorda a Carlo Felice un corpo di spedizione austriaco di 15.000 uomini per reprimere l’insurrezione piemontese e propone di inviare nella penisola 100.000 soldati russi per fronteggiare la situazione.
23/03/1821 Carlo Alberto si unisce a Novara alle truppe fedeli alla causa regia e rinuncia alla reggenza. A Torino, Santorre di Santarosa invita i soldati piemontesi alla guerra contro l’Austria.
24/03/1821 Nel Regno delle Due Sicilie gli austriaci entrano a Napoli.
10/04/1821 In Piemonte le truppe fedeli al re, dopo aver sconfitto i costituzionalisti, a Novara, tra il 7 e l’8 aprile, entrano a Torino, mentre gli austriaci occupano Casale e Alessandria.
28/04/1821 Carlo Felice assume il titolo di re di Sardegna.
15/05/1821 Ferdinando I rientra a Napoli.
17/10/1821 Solenne ingresso di Carlo Felice a Torino.
06/02/1822 Pietro Maroncelli e Silvio Pellico vengono condotti nelle carceri di Murano (VE) e in seguito nella fortezza dello Spielberg, in Moravia. Per grazia dell’imperatore la loro condanna a morte sarà commutata in un lungo periodo di detenzione.
10/09/1822 A Napoli sono condannati a morte Michele Morelli, Giuseppe Salvati e altri trenta congiurati della rivoluzione del 1920. Il re ratifica le condanne dei due ufficiali e commuta le pene degli altri cospiratori in trent’anni di carcere. Morelli e Salvati vengono impiccati a Napoli il 12 settembre.
24/01/1823 Sono condannati a morte in contumacia a Napoli i generali Guglielmo Pepe e Michele Carascosa, insieme con altri alti ufficiali.
20/08/1823 Muore Pio VII.
28/09/1823 È eletto papa il cardinale Annibale della Genga, che prede il nome di Leone XII.
10/01/1824 Vittorio Emanuele I muore nel suo castello di Moncalieri.
09/1824 Escono a Milano gli «Annali universali di statistica», diretti da Giandomenico Romagnosi.
05/10/1824 Leone XII riforma l’amministrazione pubblica e le procedure civili nello Stato pontificio.
04/01/1825 Muore a Napoli Ferdinando I di Borbone. Gli succede il figlio Francesco I.
22/02/1825 Francesco I concede l’amnistia a tutti gli imputati di atti di guerra civile del 1820 in Sicilia, ad eccezione di coloro che hanno esercitato ruoli di comando o sono accusati esplicitamente di omicidio.
09/05/1825 Muore in Grecia Santorre di Santarosa in seguito alle ferite riportate in combattimento.
10/05/1825 Entra solennemente a Milano l’imperatore d’Austria per incontrare i sovrani d’Italia e riaffermare il controllo austriaco sulla penisola.
31/08/1825 Il cardinale Agostino Rivarola, delegato pontificio a Ravenna, condanna a varie pene, dalla morte al carcere, all’esilio, oltre 500 romagnoli accusati di appartenere alla carboneria e di cospirazione.
09/04/1826 Le truppe austriache che ancora presidiano la Sicilia dopo l’intervento del 1821 lasciano Palermo.
23/07/1826 A Ravenna viene compiuto un attentato contro il cardinale Rivarola, che abbandona precipitosamente la città. Le indagini si orientano verso gli ambienti della carboneria.
22/08/1826 Leone XII istituisce una commissione straordinaria, con sede a Ravenna, diretta da monsignor Filippo Invernizzi, con il compito di inquisire e giudicare sui reati politici.
26/01/1827 Partono da Napoli gli ultimi soldati austriaci, 9.656 uomini, che ancora presidiano il Regno delle Due Sicilie.
06/1827 È completata la prima edizione dei Promessi Sposi, che esce in tre volumi presso l’editore Vincenzo Ferrario di Milano. Il primo volume era uscito presso lo stesso editore nel 1825.
04/07/1827 È fondata La Cassa di risparmio di Torino. L’istituto si propone di fornire alle classi meno abbienti un sicuro strumento di previdenza.
09/1827 È pubblicata a Milano presso l’editore Stella la prima edizione delle Operette morali di Giacomo Leopardi.
27/12/1827 Leone XII sopprime i consigli comunali e provinciali (composti in precedenza da laici ed ecclesiastici), ripristinando in tal modo il pieno monopolio ecclesiastico sulle amministrazioni locali.
10/05/1828 «L’Indicatore Genovese» inizia le pubblicazioni a Genova. Al settimanale collabora, per la critica letteraria, Giuseppe Mazzini.
28/06/1828 Nel Cilento una sollevazione popolare di origine carbonara, partita dal comune di Bosco (SA), occupa alcuni paesi e proclama la Costituzione francese del 1791. La rivolta si estende ad altri comuni del Cilento.
10/07/1828 I soldati napoletani sconfiggono e massacrano gli insorti. Numerosi carbonari sono arrestati. L’abitato di Bosco viene raso al suolo e gli abitanti vengono espulsi.
31/12/1828 Il governo sardo sopprime a Genova «L’indicatore Genovese».
01/1829 A Cremona è inaugurato il primo asilo per l’infanzia fondato da Ferrante Aporti.
12/01/1829 A Livorno «L’Indicatore Livornese», diretto da Francesco Domenico Guerrazzi, raccoglie l’eredità del foglio genovese soppresso.
10/02/1829 Muore a Roma Leone XII.
30/03/1829 È istituita la Cassa di risparmio di Firenze.
31/03/1829 Il conclave elegge papa il cardinale Francesco Saverio Castiglioni, che assume il nome di Pio VIII.
01/08/1830 Viene concessa la grazia a Pietro Maroncelli, Silvio Pellico e Andrea Tonelli, detenuti nella fortezza dello Spielberg, in Moravia.
07/08/1830 Giungono in Italia le prime notizie della rivoluzione di Parigi del 27-30 luglio contro il governo di Carlo X.
28/08/1830 Giuseppe Mazzini è arrestato a Genova insieme ad altri carbonari ed è processato per cospirazione politica.
11/1830 Si svolgono a Roma incontri segreti tra i carbonari e il principe Luigi Napoleone Bonaparte, interessato a sondare le possibilità di una rivoluzione italiana.
11/1830 Dopo l’espulsione del principe Luigi Napoleone Bonaparte dallo Stato pontificio, prende la guida della cospirazione modenese Ciro Menotti, che cerca di guadagnare alla causa rivoluzionaria il duca di Modena, attratto, secondo un emissario, Enrico Misley, dalla prospettiva di guidare un regno d’Italia indipendente.
08/11/1830 Muore Francesco I di Borbone. Gli succede il primogenito Ferdinando II.
30/11/1830 Muore Pio VIII.
12/12/1830 Ciro Menotti propone agli esuli italiani in Francia di istituire un collegamento tra un comitato centrale italiano, da costituirsi a Parigi, e i vari comitati locali presenti nelle città italiane.
02/02/1831 È eletto papa Gregorio XVI (Bartolomeo Alberto Cappellari).
03/02/1831 A Modena Francesco IV d'Austria Este tenta di prevenire un moto rivoluzionario e arresta i congiurati. Viene immediatamente istituita una commissione militare per giudicare gli arrestati, tra i quali figura Ciro Menotti.
04/02/1831 La rivoluzione si propaga a Bologna, dove viene formato un governo provvisorio. Francesco IV abbandona Modena mentre il moto si estende a Imola, Faenza e Reggio Emilia, obbligando i delegati pontifici alla fuga. Nei giorni successivi la rivoluzione investe tutte le città della Romagna, Ancona, Perugia.
06/02/1831 Cesena, Rimini e Ravenna disarmano la truppa pontificia e innalzano il tricolore.
07/02/1831 A Ferrara i soldati pontifici sono disarmati. Il legato papale è costretto a nominare una giunta provvisoria e a costituire una guardia nazionale.
08/02/1831 Conflitti a fuoco scoppiano ad Ancona, dove il presidio austriaco di 600 uomini spara sulla folla.
09/02/1831 Gregorio XVI nell’enciclica alli dilettissimi sudditi esorta all’obbedienza e promette “pietà e perdono” ai rivoluzionari pentiti e “provvidenza, beneficenza e prosperità” alle province ribelli che ritorneranno alla legalità.
14/02/1831 I rivoluzionari romagnoli accorrono verso Ancona e assediano la città presidiata dalle truppe austriache. A Perugia 300 dimostranti armati costringono il legato pontificio a nominare un comitato provvisorio composto da magistrati della città.
15/02/1831 La duchessa Maria Luisa deve abbandonare Parma.
19/02/1831 Gregorio XVI invoca l’intervento degli austriaci per reprimere i moti nello Stato pontificio.
01/03/1831 Le truppe austriache invadono il Ducato di Parma (1 marzo), quello di Modena (4 marzo) ed entrano a Ferrara (6 marzo).
29/03/1831 Ancona capitola alle truppe austriache.
27/04/1831 Muore a Torino il re Carlo Felice. Il nipote Carlo Alberto assume il titolo di re di Sardegna.
26/05/1831 Ciro Menotti è giustiziato a Modena.
14/08/1831 A Marsiglia, Giuseppe Mazzini fonda la Giovine Italia.
09/1831 In tutti gli Stati italiani vengono adottate severe misure sanitarie contro la minaccia di un’epidemia di colera diffusasi in diverse parti d’Europa e in particolare in Austria.
19/01/1832 A Cesena, Forlì e Lugo di Romagna si verificano violentissimi scontri tra la popolazione e i soldati pontifici impegnati a reprimere le agitazioni liberali.
28/01/1832 Le truppe austriache e pontificie entrano a Bologna.
04/02/1832 Le truppe pontificie entrano a Ravenna fra gli insulti della popolazione e delle guardie civiche, che rifiutano di sciogliersi.
23/02/1832 I soldati francesi occupano la città di Ancona.
18/03/1832 Esce a Marsiglia il periodico «La Giovine Italia» redatto da Giuseppe Mazzini.
05/1832 Ad Ancona si verificano numerosi scontri fra soldati francesi, guardie pontificie e cittadini.
07/1832 Silvio Pellico pubblica a Torino Le mie prigioni.
01/08/1832 La delegazione pontificia è ristabilita ad Ancona.
15/09/1832 Gregorio XVI pubblica l’enciclica Mirari vos.
26/03/1833 Dopo dodici anni di vita viene soppressa l’«Antologia».
03/05/1833 Esce a Milano il romanzo di Massimo d’Azeglio Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta.
19/06/1833 Si suicida in carcere Jacopo Ruffini, intimo di Mazzini.
08/07/1833 Mazzini, condannato a morte in contumacia, deve abbandonare Marsiglia e rifugiarsi a Ginevra.
02/1834 Giuseppe Garibaldi partecipa ad un ammutinamento a Genova coordinato con una insurrezione mazziniana tentata in Savoia.
15/04/1834 Giuseppe Mazzini fonda a Berna la Giovine Europa.
12/06/1834 Giuseppe Garibaldi viene condannato a morte in contumacia per aver partecipato al moto di Genova.
02/03/1835 Muore Francesco I imperatore d’Austria. Gli succede il figlio Ferdinando I.
06/1835 Si verificano a Tolone e a Nizza i primi casi di colera.
08/1835 L’epidemia di colera si diffonde il tutto il Regno di Sardegna.
09/1835 Giacomo Leopardi pubblica l’edizione napoletana dei Canti.
09/1835 Continua l’epidemia di colera. Colpite soprattutto Nizza, Genova e Livorno, ma anche tutta la zona del Cuneese e i dintorni di Torino. Sono segnalati i primi casi di colera anche a Venezia
09/1836 Il colera colpisce con violenza la città di Ancona. Ad ottobre l’epidemia si manifesterà a Napoli.
15/01/1837 Giuseppe Mazzini giunge a Londra.
14/06/1837 Giacomo Leopardi muore a Napoli.
28/06/1837 A Napoli l’epidemia di colera raggiunge la massima violenza.
07/1837 Il colera infuria a Palermo.
19/08/1837 Il colera si diffonde a Roma.
01/01/1838 Entra in vigore nel Regno di Sardegna il nuovo codice civile.
07/05/1838 Ferdinando II di Borbone, proseguendo l’opera di centralizzazione del potere in Sicilia, pone l’amministrazione delle città di Palermo, Messina e Catania nelle mani di Senati cittadini sottoposti ad un intendente regio.
27/07/1838 Carlo Alberto riorganizza l’amministrazione della giustizia in Sardegna.
06/09/1838 L’imperatore Ferdinando I è incoronato solennemente re del Lombardo-Veneto con una solenne cerimonia nel Duomo di Milano.
30/11/1838 I soldati francesi lasciano il porto di Ancona che occupavano dal 1832; le truppe austriache lasciano lo Stato pontificio dove si erano stabilite dal 1831.
01/1839 Esce a Milano «Il Politecnico», rivista mensile fondata da Carlo Cattaneo.
01/10/1839 Si riunisce a Pisa il primo congresso degli scienziati italiani, promosso dal principe Carlo Luciano Bonaparte e dal granduca di Toscana Leopoldo II.
03/10/1839 Viene inaugurata la prima linea ferroviaria italiana Napoli-Nocera-Castellammare di Stabia. Il treno inaugurale corre da Napoli a Portici.
26/10/1839 Carlo Alberto promulga il nuovo codice penale per il Regno di Sardegna che entrerà in vigore dal 15 gennaio 1840.
03/1840 È scoperto a Viterbo un gruppo di affiliati alla Giovine Italia.
20/03/1840 Esplode una grave crisi internazionale tra il Regno delle Due Sicilie e l'Inghilterra. I due Stati arrivano ad un passo dallo scontro armato, innescata da una controversia relativa al commercio dello zolfo siciliano.
26/04/1840 Grazie alla mediazione della Francia, il Regno delle Due Sicilie e l’Inghilterra siglano una convenzione che consente il raggiungimento di un accordo tra i due contendenti.
28/07/1840 Carlo Alberto promulga il codice penale militare per il Regno di Sardegna che entrerà in vigore il 1° gennaio 1841.
17/08/1840 È inaugurata la linea ferroviaria Milano – Monza.
08/09/1841 A L’Aquila la polizia borbonica reprime sul nascere un moto insurrezionale promosso dalla società segreta denominata Riforma della Giovine Italia.
09/03/1842 Prima rappresentazione del "Nabucco" di Verdi alla Scala di Milano.
11/1842 Nello Stato pontificio è promulgato il nuovo codice di procedura nei processi criminali.
30/12/1842 Re Carlo Alberto promulga il nuovo codice di commercio per il Regno di Sardegna che entrerà in vigore il 1° luglio 1843.
10/01/1843 Un decreto di Ferdinando II affida ai vescovi l’istruzione elementare nel Regno delle Due Sicilie.
11/02/1843 Con l’opera I lombardi alla prima crociata, rappresentata a Milano, Giuseppe Verdi ripete il successo del "Nabucco" (1841).
08/1843 Un centinaio di cospiratori bolognesi, guidati da Pasquale e Saverio Muratori, si impadronisce del comune di Savigno (BO) ma lo scontro con i soldati pontifici decreta il fallimento del tentativo rivoluzionario.
08/1843 Vincenzo Gioberti, già cappellano di corte di Carlo Alberto, pubblica a Bruxelles Del primato morale e civile degli italiani.
01/1844 Esce a Parigi il libro di Cesare Balbo Delle speranze d’Italia, dedicato a Vincenzo Gioberti.
24/02/1844 I fratelli Emilio ed Attilio Bandiera, ufficiali della marina austriaca, disertano. Fondatori della Società segreta Esperia preparano un piano insurrezionale per l’Italia meridionale.
16/06/1844 I fratelli Bandiera, partiti dall’isola di Corfù, sbarcano con 19 compagni alla foce del fiume Neto, presso Crotone (CZ).
19/06/1844 La spedizione dei fratelli Bandiera è intercettata da un corpo di guardie del comune di S. Giovanni in Fiore (CS). I sopravissuti vengono rinchiusi nelle carceri di Cosenza.
24/07/1844 La commissione militare, costituita a Cosenza per giudicare i partecipanti alla spedizione dei fratelli Bandiera, condanna a morte Attilio ed Emilio Bandiera, Niccolò Ricciotti, Domenico Moro, Anacarsi Nardi, Giovanni Venerucci, Giacomo Rocca, Francesco Berti, Domenico Lupatelli.
25/07/1844 I nove condannati a morte vengono fucilati nel vallone di Rovito, presso Cosenza.
23/09/1845 La città di Rimini viene occupata da un gruppo di cospiratori che disarmano le guardie, liberano i prigionieri politici e si dirigono quindi verso San Marino prima dell’arrivo delle truppe pontificie. Luigi Carlo Farini, uno dei cospiratori, scrive il Manifesto di Rimini ai principi e ai popoli d’Europa.
28/09/1845 La città di Rimini viene ripresa dalle truppe pontificie.
11/1845 Massimo d’Azeglio, testimone degli avvenimenti nello Stato pontificio, inizia a scrivere il saggio Gli ultimi casi di Romagna che sarà pubblicato nel gennaio del 1846. L’opuscolo, assai critico nei confronti dei rivoluzionari riminesi, guadagna consensi alla causa moderata.
21/01/1846 Muore Francesco IV, duca di Modena. Gli succede il figlio Francesco V.
08/02/1846 La Legione italiana comandata da Garibaldi si segnala in combattimento a San Antonio del Salto in Uruguay.
01/06/1846 Muore papa Gregorio XVI.
17/06/1846 Il conclave elegge Papa il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti, che assume il nome di Pio IX.
16/07/1846 Pio IX concede una amnistia ai detenuti politici e agli esiliati.
21/07/1846 Grandi manifestazioni popolari si svolgono a Bologna per l’amnistia papale. La città rimane illuminata a festa per diverse notti.
08/08/1846 Pio IX nomina segretario di Stato il cardinale Pasquale Gizzi, considerato liberale.
10/05/1847 Leopoldo II attenua la censura in Toscana.
01/06/1847 L’«Antologia» riprende le pubblicazioni con il nome di «Fenice».
12/06/1847 Pio IX istituisce il Consiglio dei ministri nello Stato pontificio ma ne tiene fuori i laici.
18/06/1847 Agli ebrei residenti a Roma è concesso di abitare anche fuori dal ghetto.
07/1847 Massimo d’Azeglio pubblica la Proposta di un programma per l’opinione nazionale italiana.
30/07/1847 È istituita la guardia civica in tutte le provincie dello Stato pontificio.
24/08/1847 Leopoldo II, in Toscana, riforma la Consulta di Stato.
30/08/1847 Tumulti popolari per il grano si ripetono in Toscana ed in particolare a Siena ed Arezzo.
01/09/1847 A Messina scoppia un’insurrezione. I rivoluzionari sconfiggono la guarnigione, attaccano la cittadella ma sono respinti e fuggono nelle campagne. La rivolta si estende a Reggio Calabria dove una banda di insorti, al grido di “Pio IX, l’Italia, Costituzione”, si impadronisce della città.
04/09/1847 Le truppe borboniche marciano su Reggio Calabria e cacciano i rivoluzionari dalla città.
01/10/1847 Pio IX istituisce il Comune di Roma.
04/10/1847 Il Ducato di Lucca è annesso al Granducato di Toscana.
09/10/1847 Il duca di Modena Francesco V proclama l’annessione dei distretti della Lunigiana al Ducato di Modena.
14/10/1847 Pio IX istituisce la Consulta di Stato.
15/10/1847 I distretti della Lunigiana non accettano l’annessione al Ducato di Modena e dichiarano di essere intenzionati a ricorrere, se necessario, alle armi.
03/11/1847 A Torino viene sottoscritto l’impegno per una lega doganale tra Stato pontificio, Granducato di Toscana e Regno di Sardegna.
05/11/1847 Le truppe del duca di Modena occupano la Lunigiana.
17/11/1847 Esce a Torino il quotidiano «Il Risorgimento», diretto da Camillo Benso di Cavour.
17/12/1847 Muore Maria Luisa d’Asburgo, duchessa di Parma. I Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla passano a Carlo Ludovico di Borbone, già duca di Lucca, che assumerà il nome di Carlo II.
01/01/1848 Lo sciopero del fumo, attuato a Milano per colpire il fisco austriaco, provoca disordini in tutto il Lombardo-Veneto.
12/01/1848 Un’insurrezione dilaga da Palermo in tutta la Sicilia. Gli insorti danno vita ad un governo regionale e dichiarano decaduto il dominio borbonico nell'isola
11/02/1848 Ferdinando II concede la Costituzione al Regno delle Due Sicilie.
17/02/1848 Leopoldo II concede la Costituzione al Granducato di Toscana.
01/03/1848 A Napoli esce il primo numero del periodico «Il Nazionale», fondato e diretto da Silvio Spaventa.
04/03/1848 Viene emanato lo Statuto albertino. Carlo Alberto concede la Statuto al Regno di Sardegna.
14/03/1848 Pio IX concede la Costituzione allo Stato pontificio.
16/03/1848 Cesare Balbo è chiamato a presiedere il primo mistero costituzionale del Regno di Sardegna.
18/03/1848 Il popolo veneziano, guidato da Daniele Manin, scende in piazza con le bandiere tricolori e i soldati austriaci aprono il fuoco sulla folla.
18/03/1848 A Milano iniziano le “Cinque giornate” di insurrezione popolare contro gli austriaci. Vengono erette le prime barricate. Partono le prime richieste di aiuto a Carlo Alberto.
19/03/1848 Drappelli di volontari partono dal Regno di Sardegna in difesa dei milanesi.
20/03/1848 Gli insorti milanesi occupano Porta Nuova, la Corte e il Palazzo criminale. Sul Duomo è esposta la bandiera tricolore. Si forma il “Consiglio di guerra” presieduto da Carlo Cattaneo.
21/03/1848 Continuano i combattimenti a Milano, Radetzky ordina in segreto la ritirata delle truppe austriache dalla Lombardia verso Verona.
22/03/1848 A Venezia Daniele Manin proclama la Repubblica. Si costituisce il governo provvisorio e le truppe austriache lasciano Venezia.
22/03/1848 Si costituisce a Milano il governo provvisorio presieduto dal moderato Gabrio Casati favorevole all’intervento di Carlo Alberto e all’unione con il Piemonte. A Torino Carlo Alberto decide la partenza dell’esercito verso la Lombardia.
23/03/1848 A Milano si festeggia la liberazione. Giungono dal Piemonte i primi volontari. Carlo Alberto decide l’intervento in guerra contro l’Austria.
02/04/1848 Una colonna di volontari guidati da Luciano Manara occupa Salò (BS) e costringe gli austriaci a ritirarsi dal Lago di Garda.
04/04/1848 Volontari da Modena e Bologna si uniscono ai milanesi nella guerra contro l’Austria.
06/04/1848 Giungono a Milano 150 volontari napoletani reclutati e guidati dalla principessa Cristina Belgioioso Trivulzio.
08/04/1848 A Goito, in provincia di Mantova, i piemontesi sconfiggono gli austriaci. Giuseppe Mazzini arriva a Milano ed è accolto festosamente.
13/04/1848 Il Parlamento di Sicilia dichiara l’indipendenza dell’isola.
15/04/1848 Giuseppe Garibaldi, alla notizia degli ultimi avvenimenti, salpa da Montevideo (Uruguay) per ritornare in Italia.
27/04/1848 Nel Regno di Sardegna si svolgono le prime elezioni politiche per la Camera dei deputati.
29/04/1848 Pio IX, con l’allocuzione del 29 aprile, dichiara di non voler prendere parte al conflitto contro l’Austria e richiama i volontari dello Stato pontificio.
30/04/1848 A Pastrengo, in provincia di Verona, i soldati piemontesi attaccano e obbligano gli austriaci a ritirarsi. Vincenzo Gioberti rientra a Torino dopo 15 anni di esilio.
01/05/1848 Manifestazioni popolari inneggiano alla guerra. Pio IX con una lettera invita l’imperatore d’Austria a riconoscere la nazione italiana.
04/05/1848 Il generale Guglielmo Pepe parte da Napoli per Venezia a capo di un corpo di spedizione napoletano.
06/05/1848 L’esercito piemontese attacca gli austriaci intorno a Verona ma deve ripiegare dopo aver subito gravi perdite.
08/05/1848 A Torino si apre a Palazzo Madama la prima sessione del nuovo Parlamento subalpino.
16/05/1848 A Napoli, dopo che una sommossa popolare ha sconvolto il giorno precedente la città provocando oltre 500 morti, Ferdinando II scioglie il Parlamento. Guglielmo Pepe, come Giacomo Durando, si rifiuta di tornare a Napoli e, con un gruppo di volontari, accorre a Venezia.
18/05/1848 Nello Stato pontificio si tengono le prime elezioni politiche.
24/05/1848 Il Ducato di Parma vota l’annessione al Regno di Sardegna.
29/05/1848 A Curtatone e Montanara, in provincia di Mantova, i volontari toscani e napoletani sono sconfitti dai soldati austriaci.
30/05/1848 A Goito le truppe piemontesi sconfiggono nuovamente gli austriaci.
31/05/1848 Le truppe piemontesi occupano la fortezza di Peschiera dove si arrendono 1.600 soldati austriaci
08/06/1848 La Lombardia vota per l’annessione al Regno di Sardegna.
04/07/1848 L’Assemblea di Venezia vota l’annessione al Piemonte.
14/07/1848 Alessandro Manzoni pubblica l’ode Marzo 1821.
24/07/1848 Le truppe austriache sconfiggono duramente l’esercito piemontese a Custoza. L’esercito piemontese inizia il ripiegamento abbandonando quasi tutti i territori conquistati nella prima fase della guerra.
27/07/1848 Garibaldi è inviato a Bergamo dal comitato di difesa pubblica di Milano per assumere il comando dei corpi militari.
08/1848 Giuseppe Mazzini nel suo Appello agli italiani dichiara conclusa “la guerra regia” e incita il popolo all’insurrezione.
01/08/1848 I soldati piemontesi si ritirano oltre l’Adda inseguiti dagli austriaci.
04/08/1848 Dopo violenti combattimenti nei dintorni di Milano i soldati piemontesi si ritirano in città.
05/08/1848 È stipulato l’armistizio tra il Piemonte e l’Austria. Nei giorni seguenti le truppe asburgiche entrano a Milano, a Modena, a Reggio Emilia e alle porte di Bologna.
06/08/1848 L’esercito austriaco rientra a Milano e dichiara lo stato d’assedio.
11/08/1848 La città di Venezia rifiuta di arrendersi e nomina un triumvirato composto da Daniele Manin, Giovanni Battista Cavedalis, Leone Graziani.
13/08/1848 Garibaldi rifiuta di sciogliere le proprie bande e di lasciare il Regno di Sardegna. Il nizzardo lancia un proclama agli italiani per proseguire la guerra.
18/08/1848 Garibaldi riprende la campagna militare e occupa Varese.
26/08/1848 Garibaldi è costretto dagli attacchi austriaci a sciogliere la propria banda e a rifugiarsi in Svizzera, nel Canton Ticino.
02/09/1848 Una spedizione napoletana sbarca a Messina per riconquistare la Sicilia.
07/09/1848 Messina si arrende ai soldati borbonici dopo 4 giorni di combattimento.
15/11/1848 A Roma viene assassinato il primo ministro dello Stato pontificio Pellegrino Rossi.
24/11/1848 Lo scontro tra moderati e democratici costringe Pio IX a rifugiarsi a Gaeta.
01/01/1849 A Torino inizia le pubblicazioni il giornale umoristico «Il Fischietto».
05/02/1849 A Roma si apre l’Assemblea costituente, eletta in gennaio.
09/02/1849 L’Assemblea dichiara decaduto il potere temporale del Papa e proclama la Repubblica romana.
18/02/1849 Pio IX invoca l’aiuto delle potenze europee a intervenire per ristabilire l’autorità del Papa nello Stato pontificio.
23/02/1849 Leopoldo II, costretto alla fuga dalla manifestazioni popolari, raggiunge Pio IX a Gaeta.
05/03/1849 Giuseppe Mazzini giunge a Roma, dove è già Garibaldi, e viene eletto deputato all’Assemblea costituente.
12/03/1849 Carlo Alberto denuncia l’armistizio e dichiara guerra all’Austria.
21/03/1849 Gli austriaci sconfiggono ripetutamente l’esercito piemontese, che capitola a Novara. Carlo Alberto abdica a favore del figlio Vittorio Emanuele II.
23/03/1849 A Brescia insorgono i cittadini e cacciano gli austriaci dalla città.
24/03/1849 Nei pressi di Vignale, in provincia di Novara, Radetzky incontra Vittorio Emanuele II che accetta le condizioni dell’armistizio.
29/03/1849 È costituito a Roma un triumvirato della Repubblica romana composto da Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi.
01/04/1849 Gli austriaci mettono fine alla resistenza di Brescia. Genova si ribella all’armistizio di Novara e si costituisce in repubblica.
05/04/1849 I soldati borbonici rioccupano progressivamente la Sicilia piegando la resistenza degli indipendentisti.
25/04/1849 Sbarca a Civitavecchia il contingente francese, comandato dal generale Charles Victor Oudinot, destinato a restaurare Pio IX.
28/04/1849 A Roma viene dichiarato lo stato d’assedio.
07/05/1849 Nel Regno di Sardegna è in carica il governo d’Azeglio, destinato a durare fino al 1852.
09/05/1849 Dopo i combattimenti a Palestrina (Roma) viene sottoscritta una tregua tra la Repubblica romana e i contingenti francesi.
15/05/1849 Gli austriaci entrano nella città di Bologna che si arrende.
24/05/1849 Gli austriaci iniziano a bombardare Venezia e nei giorni seguenti, dopo aver distrutto il forte di Marghera, avanzano sulla laguna veneziana.
27/05/1849 Una squadra spagnola di 4.900 uomini sbarca a Gaeta e si pone a disposizione di Pio IX e di Ferdinando II di Borbone.
30/05/1849 Ancona è assediata dalle truppe austriache.
01/06/1849 I francesi rompono la tregua e cannoneggiano per tutto il mese la città di Roma.
19/06/1849 Ancona firma la capitolazione agli austriaci che occupano la città.
30/06/1849 Attacco finale delle truppe francesi alla Repubblica romana che provoca più di 500 fra morti e feriti tra i difensori della Repubblica romana. L’Assemblea costituente dichiara “impossibile la difesa” e i triumviri rassegnano le dimissioni.
01/07/1849 L’Assemblea costituente di Roma promulga la nuova Costituzione della Repubblica romana come ultimo atto simbolico della sua attività politica.
02/07/1849 Giuseppe Garibaldi lascia Roma con 4.000 uomini per accorrere in difesa della Repubblica di Venezia.
03/07/1849 I soldati francesi entrano a Roma. In città viene proclamato lo stato d’assedio.
06/07/1849 Muore a Roma il poeta Goffredo Mameli in seguito alle ferite riportate durante la difesa della città. Nel 1847 aveva composto Fratelli d’Italia divenuto l’inno nazionale con l’avvento della Repubblica.
12/07/1849 Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e altri patrioti repubblicani, espulsi da Roma, prendono la via dell’esilio. Pio IX è invitato a rientrare nella capitale occupata ormai dai francesi.
28/07/1849 Leopoldo II ritorna sul trono del Granducato di Toscana e sospende la Costituzione.
28/07/1849 Carlo Alberto muore ad Oporto, in Portogallo, dove si era recato in volontario esilio dopo la sconfitta di Novara.
31/07/1849 I garibaldini in marcia verso Venezia sono attaccati e dispersi dagli austriaci nei pressi della Repubblica di San Marino. Solo 250, fra i quali Garibaldi con la moglie Anita, riprendono la strada per Venezia.
03/08/1849 Navi austriache attaccano la piccola flotta di Garibaldi diretta a Venezia. Garibaldi riesce a sfuggire e a sbarcare presso Comacchio (FE).
04/08/1849 Anita Garibaldi muore nella fattoria Guiccioli di Mandriole nelle paludi fra Ravenna e Comacchio (FE). Garibaldi riesce a sfuggire all’inseguimento degli austriaci e si rifugia a Ravenna e di lì riesce a partire per Genova.
06/08/1849 Austria e Regno di Sardegna firmano a Milano un trattato di pace, che ripristina la situazione precedente il 1848.
23/08/1849 Venezia, dopo oltre due mesi di bombardamenti e devastata dal colera, sottoscrive la resa agli austriaci.
20/11/1849 Con il proclama di Moncalieri, Vittorio Emanuele II promette di proseguire l’esperimento costituzionale se le elezioni del 9 dicembre manderanno alla Camera una maggioranza moderata favorevole all’accettazione del trattato di pace con l’Austria.
27/01/1850 A Palermo un tentativo insurrezionale guidato dal mazziniano Nicola Garzilli è stroncato dalle truppe borboniche.
25/02/1850 A Torino il ministro di grazia e giustizia Giuseppe Siccardi presenta un disegno di legge sull’abolizione del tribunale ecclesiastico e delle immunità dei luoghi sacri, cioè del diritto di asilo nelle chiese e nei conventi per i ricercati dalla polizia; altre due leggi prevedono la riduzione del numero delle festività religiose e il divieto per le corporazioni ecclesiastiche di acquisire beni senza l’autorizzazione dello Stato.
09/03/1850 La Camera dei deputati di Torino approva la legge Siccardi sull’abolizione del tribunale ecclesiastico e delle immunità dei luoghi sacri. Le altre due proposte di legge del ministro Siccardi saranno approvate nei giorni successivi.
06/04/1850 A Napoli esce il primo numero della «Civiltà cattolica», la nuova rivista mensile redatta dai gesuiti.
08/04/1850 Il Senato di Torino approva la legge Siccardi sull’abolizione del tribunale ecclesiastico e delle immunità dei luoghi sacri. Il giorno successivo Vittorio Emanuele II promulga la legge.
10/04/1850 A Torino il nunzio apostolico, dopo aver protestato contro le leggi Siccardi, abbandona la città.
12/04/1850 Pio IX rientra a Roma.
23/05/1850 L’arcivescovo di Torino, monsignor Luigi Fransoni, è condannato ad un mese di carcere per aver invitato i parroci a disattendere le leggi Siccardi.
05/08/1850 L’arcivescovo di Torino nega la sepoltura religiosa a Pietro di Santarosa, fratello di Santorre, che in punto di morte si è rifiutato di ritrattare l’assenso dato, da ministro, alle leggi Siccardi. Il governo pone sotto sequestro i beni della curia e ordina l’arresto dell’arcivescovo.
08/09/1850 A Londra viene pubblicato il manifesto del Comitato nazionale italiano, fondato da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi, Aurelio Saliceti, Giuseppe Sirtori e Mattia Montecchi. Il manifesto riafferma la necessità di un’azione rivoluzionaria per liberare l’Italia.
25/09/1850 Il magistrato d’appello di Torino decreta l’allontanamento perpetuo dell’arcivescovo Luigi Fransoni dal Regno di Sardegna.
12/10/1850 Cavour lascia la direzione del giornale «Il Risorgimento» e assume la carica di ministro dell’agricoltura e del commercio del Regno di Sardegna.
12/11/1850 La Camera dei deputati di Torino approva la riforma postale nel Regno di Sardegna, che introduce il francobollo e stabilisce una tassa unica per la corrispondenza in tutto lo Stato.
02/1851 Giuseppe Ferrari pubblica l’opuscolo La federazione repubblicana, nel quale espone il programma politico dei federalisti.
01/02/1851 A Napoli vengono condannati a morte Luigi Settembrini e Filippo Agresti. Ferdinando II di Borbone commuta le condanne a morte in ergastolo. Carlo Poerio è invece condannato a ventiquattro anni di carcere.
11/03/1851 Il “Rigoletto” di Giuseppe Verdi trionfa alla Fenice di Venezia.
19/04/1851 Cavour assume il ministero delle finanze nel Regno di Sardegna e, per rafforzare i legami tra il Piemonte e gli altri Stati liberali europei, conclude due trattati commerciali con Inghilterra e Belgio. Altri trattati verranno stipulati nel corso dell’anno.
07/1851 Carlo Pisacane pubblica, a Genova, il libro Guerra combattuta in Italia negli anni 1848-49.
19/07/1851 Il governatore del Lombardo-Veneto, feldmaresciallo Joseph Radetzky reintroduce lo stato d’assedio in tutto il suo rigore.
08/1851 Giuseppe Ferrari pubblica La filosofia della rivoluzione.
13/09/1851 L’imperatore Francesco Giuseppe visita Trieste.
10/1851 Il primo ministro inglese lord Gladstone denuncia in una lettera aperta gli orrori dell’amministrazione del Regno delle Due Sicilie suscitando una irritata risposta della diplomazia napoletana.
15/11/1851 Vincenzo Gioberti pubblica, a Torino, Del rinnovamento civile d’Italia.
04/12/1851 Giungono a Torino le prime notizie del colpo di Stato di Luigi Napoleone Bonaparte. Il ministro Cavour dichiara che il governo sardo continua nella sua politica estera.
01/1852 Nel Ducato di Parma viene stabilita per decreto la pena di morte per cospirazione contro la sicurezza dello Stato, diffusione di stampa rivoluzionaria, detenzione di armi e munizioni.
05/1852 Giuseppe Ferrari pubblica l’opuscolo L’Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851, nel quale ribadisce l’esigenza di una scelta federalista.
06/05/1852 Il granduca di Toscana Leopoldo II sopprime la Costituzione concessa il 15 febbraio 1848, già sospesa dopo il suo ritorno a Firenze il 28 luglio 1849.
07/10/1852 A Napoli Silvio Spaventa è condannato a morte per gli avvenimenti del 1848. La pena è poi commutata in ergastolo da Ferdinando II di Borbone.
21/10/1852 Vittorio Emanuele II rifiuta di sancire la legge sul matrimonio civile approvata dalla Camera dei deputati di Torino. Il primo ministro Massimo d’Azeglio rassegna le dimissioni. Il sovrano incarica Cavour di formare un nuovo governo.
26/10/1852 Muore a Parigi Vincenzo Gioberti, massimo esponente del neoguelfismo.
04/11/1852 Cavour diventa presidente del Consiglio. La maggioranza che lo sostiene (il cosiddetto “centro-destro” da lui rappresentato, e il “centro-sinistro” capeggiato da Urbano Rattazzi) verrà più tardi qualificata col termine “connubio”.
07/12/1852 Vengono giustiziati nel Forte di Belfiore, a Mantova, cinque membri del comitato mazziniano cittadino, Angelo Scarsellini, Bernardo de Canal, Carlo Poma, Giovanni Zambelli e il sacerdote Enrico Tazzoli, guida del comitato.
19/01/1853 L’opera “Il trovatore” di Giuseppe Verdi è presentata al teatro Apollo di Roma.
06/02/1853 Scoppia a Milano un moto insurrezionale mazziniano che coinvolge centinaia di operai e artigiani.
13/02/1853 Il governo austriaco decreta la confisca dei beni dei patrioti del Lombardo-Veneto in esilio. Il governo di Torino si fa portavoce delle proteste degli esuli lombardi che vivono nel Regno di Sardegna.
16/02/1853 A Ferrara sono condannati a morte per alto tradimento e diffusione di stampa rivoluzionaria Giacomo Succi, Domenico Malagutti e Luigi Parmeggiani. Saranno fucilati il 16 marzo.
03/1853 Mazzini, che ha sciolto il Comitato nazionale di Londra, pubblica due opuscoli Agli italiani e Il Partito d’azione e annuncia la nascita del Partito d’Azione, il cui programma è incentrato sull’unità repubblicana e assume la guerra per bande come strumento di lotta.
03/03/1853 Sono impiccati nel Forte di Belfiore (MN) Tito Speri, Carlo Montanari e don Bartolomeo Graziosi.
19/03/1853 È impiccato al Forte di Belfiore, a Mantova, il mazziniano Pietro Frattini.
03/06/1853 Muore a Torino Cesare Balbo, storico e uomo politico di orientamento neoguelfo, autore Delle speranze d’Italia.
01/07/1853 Francesco Domenico Guerrazzi viene condannato a venti anni di lavori forzati. Il granduca di Toscana Leopoldo II commuta la pena in esilio.
02/09/1853 Felice Orsini, inviato da Mazzini a promuovere un’insurrezione nel Ducato di Modena, viene arrestato da una compagnia di bersaglieri sardi. Condotto a Genova, dopo una breve detenzione è espulso dal Regno di Sardegna.
17/10/1853 Si riunisce ad Asti il primo congresso delle società operaie di mutuo soccorso.
26/12/1853 In Valle d’Aosta scoppia una grande sollevazione contadina originata dalla carestia. La rivolta è fomentata dal clero e dai conservatori ostili allo Statuto e alle leggi Siccardi. Il 29 dicembre un battaglione giunto da Ivrea arresta 200 rivoltosi; agli inizi del 1854 gli arrestati saliranno a 532.
31/01/1854 A Torino muore Silvio Pellico.
26/03/1854 Carlo III di Borbone, duca di Parma dal 1849, viene assassinato per vendetta personale da Antonio Carra, sellaio della corte ducale.
27/03/1854 Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Russia la quale nel mese precedente ha occupato i principati danubiani di Moldavia e Valacchia.
10/04/1854 Francia ed Inghilterra si impegnano ad accogliere nell’alleanza antirussa ogni paese che desideri entrarvi.
19/04/1854 Cavour porta in Consiglio dei ministri, senza raccogliere grandi consensi, la proposta di aderire all’alleanza antirussa inviando un contingente di 15.000 uomini.
13/05/1854 Felice Orsini sbarca presso La Spezia per ritentare un’insurrezione repubblicana nel Ducato di Modena. Avvistati dai bersaglieri, i rivoluzionari fuggono e si disperdono nelle campagne.
08/12/1854 Pio IX proclama il dogma dell’Immacolata Concezione.
08/01/1855 Nel Parlamento del Regno di Sardegna inizia la discussione sul progetto di legge per la soppressione delle corporazioni religiose.
20/01/1855 A Torino muore la regina Maria Adelaide d’Austria moglie di Vittorio Emanuele II.
26/01/1855 Cavour presenta alla Camera l’atto di adesione del governo sardo all’alleanza franco-inglese stipulata nell’aprile del 1854 in funzione antirussa. L’annessa convenzione prevede l’invio in Crimea di un corpo di spedizione militare piemontese di 15.000.
02/03/1855 A Torino la Camera approva la legge che prevede la soppressione delle corporazioni religiose e l’incameramento dei relativi beni. Il 23 maggio la legge sarà approvata anche dal Senato.
03/03/1855 Il Senato subalpino approva il trattato di alleanza – già approvato dalla Camera il 10 febbraio – del Piemonte con la Francia e l’Inghilterra.
13/04/1855 Parte da Torino il corpo di spedizione piemontese in Crimea.
26/04/1855 Scoppia la cosiddetta “crisi Calabiana”. Monsignor Luigi Nazari di Calabiana, vescovo di Casale Monferrato, propone il pagamento di una somma annua a beneficio dei parroci (somma che gravava sul bilancio dello Stato) in cambio del ritiro della legge sulla soppressione degli ordini religiosi. Vittorio Emanuele II appoggia la proposta mentre Cavour e il Consiglio dei ministri rassegnano le dimissioni.
04/05/1855 Cavour e il suo ministero sono riconfermati nell’incarico.
23/05/1855 Il Senato piemontese approva la legge sulla soppressione degli ordini religiosi e l’incameramento dei beni ecclesiastici. La legge verrà firmata il 29 maggio dal re Vittorio Emanuele II.
01/07/1855 Muore a Stresa (NO), in provincia di Novara, l’abate Antonio Serbati Rosmini.
04/07/1855 Viene giustiziato nei pressi del Castello di San Giorgio a Mantova Pier Fortunato Calvi, ultimo dei "martiri di Belfiore".
26/07/1855 Pio IX scomunica i deputati e i senatori del Regno di Sardegna che hanno approvato le leggi sulla soppressione degli ordini religiosi e l’incameramento dei beni ecclesiastici.
09/08/1855 Muore a Torino il generale Guglielmo Pepe.
16/08/1855 Sulle rive del fiume Cernaia, in Crimea, il corpo di spedizione piemontese si scontra vittoriosamente con l’esercito russo riportando 16 morti e 170 feriti.
20/11/1855 Dopo che le truppe francesi hanno occupato Sebastopoli l’8 settembre, Vittorio Emanuele II parte con Cavour e d’Azeglio per Parigi per incontrare Napoleone III in vista della pace.
01/02/1856 A Vienna è firmato dai rappresentanti di Francia, Inghilterra e Russia il protocollo che sancisce ufficialmente la fine della guerra di Crimea.
25/02/1856 A Parigi si apre il Congresso europeo per la pace.
16/04/1856 A Parigi si chiude il Congresso per la pace. Cavour consegna ai ministri di Francia e Inghilterra un memoriale che illustra la posizione del Regno di Sardegna sulla situazione e le prospettive italiane.
21/05/1856 Il governo francese in una nota diplomatica denuncia la situazione nel Regno delle Due Sicilie come un serio pericolo per la pace in Europa e invita il sovrano a varare un piano di riforme.
30/06/1856 Il re di Napoli invita Napoleone III a non occuparsi delle questioni interne di un altro Stato.
08/1856 Iniziano i primi contatti per costituire la Società nazionale, associazione che intende riunire intorno alla politica della monarchia sabauda moderati piemontesi, democratici e dissidenti mazziniani.
10/1856 Francia e Inghilterra interrompono le relazioni diplomatiche con il Regno delle Due Sicilie in seguito al perdurante rifiuto del re Ferdinando II di Borbone di attuare riforme.
29/10/1856 Le truppe austriache lasciano le città della Romagna dove erano entrate nel 1849. Rimangono tuttavia i presidi di Ancona e di Bologna.
20/11/1856 L’imperatore Francesco Giuseppe inizia a Trieste un lungo viaggio nel Lombardo-Veneto.
22/11/1856 Il barone Francesco Bentivegna, ex deputato liberale nel Parlamento di Sicilia, riesce ad occupare il comune di Mezzoiuso (PA), a liberare i prigionieri e a occupare il vicino paese di Villafrati (PA). Nei giorni successivi i rivoltosi si impadroniranno di Cefalù (PA).
20/12/1856 Francesco Bentivegna viene fucilato; era stato arrestato in un casolare presso Corleone il 3 dicembre.
15/01/1857 L’imperatore Francesco Giuseppe, nel corso della sua visita nel Lombardo-Veneto, entra a Milano. Cavour ribadisce alla Camera la politica antiaustriaca del Regno di Sardegna e la «Gazzetta del popolo» esce listata a lutto.
05/02/1857 Il battaglione austriaco di presidio nel Ducato di Parma lascia definitivamente la città.
28/02/1857 Il feldmaresciallo Joseph Radetzky è esonerato dalla carica di governatore generale del Lombardo-Veneto. Viene nominato al suo posto l’arciduca Massimiliano Ferdinando, fratello di Francesco Giuseppe.
14/03/1857 Circa 300 detenuti politici dello Stato pontificio tentano la fuga dal forte di Paliano, in provincia di Frosinone. I capi della rivolta saranno condannati a morte, ma successivamente graziati da Pio IX.
22/03/1857 L’Austria rompe le relazioni diplomatiche col Regno di Sardegna in seguito all’atteggiamento tenuto dal governo e dalla stampa piemontesi durante la visita dell’imperatore Francesco Giuseppe nel Lombardo-Veneto.
08/06/1857 Carlo Pisacane progetta a Genova con Giovanni Nicotera e un gruppo di giovani mazziniani una spedizione sulla costa napoletana.
17/06/1857 Il Parlamento piemontese approva definitivamente la legge sulla leva obbligatoria, estesa a tutti i giovani di venti e ventuno anni.
25/06/1857 Ha inizio il tentativo insurrezionale di Carlo Pisacane che, dopo aver liberato i prigionieri (prevalentemente politici) del carcere di Ponza, sbarca a Sapri (SA) e si dirige verso l’interno.
30/06/1857 Falliscono le insurrezioni progettate a Genova e a Livorno da Giuseppe Mazzini.
01/07/1857 La banda guidata da Pisacane viene raggiunta e massacrata dal 7° battaglione dei cacciatori borbonici che uccidono 111 rivoltosi e fucilano 57 prigionieri. Carlo Pisacane, ferito, si suicida.
27/07/1857 Giuseppe Mazzini lascia Genova e rientra in Inghilterra.
01/08/1857 A Torino si costituisce ufficialmente la Società nazionale italiana. Il programma, redatto da Giuseppe La Farina, Daniele Manin e Giorgio Pallavicino, punta a creare “legami di unità” tra i patrioti e a far convergere gli sforzi verso l’obiettivo dell’unificazione d’Italia sotto la direzione della dinastia sabauda.
22/09/1857 Muore a Parigi Daniele Manin.
16/12/1857 Un violentissimo terremoto devasta l’Italia meridionale.
05/01/1858 Muore a Milano il feldmaresciallo austriaco Joseph Radetzky.
14/01/1858 A Parigi, Felice Orsini tenta di assassinare Napoleone III.
29/01/1858 La corte criminale di Salerno apre il processo contro i sopravvissuti della spedizione di Sapri. Giovanni Nicotera e altri sei compagni saranno condannati a morte. La pena sarà poi commutata nel carcere a vita.
13/03/1858 Felice Orsini viene decapitato a Parigi.
20/07/1858 Nella località termale di Plombières, Cavour e Napoleone III definiscono un accordo per liberare l’Italia settentrionale dal dominio austriaco e per ridefinire l’assetto istituzionale della penisola italiana.
01/09/1858 Mazzini fonda a Londra il periodico «Pensiero e Azione».
01/10/1858 Cavour prepara un primo progetto di alleanza militare franco-piemontese per la guerra contro l’Austria.
19/10/1858 Cavour approva un piano per l’insurrezione di Massa e Carrara da utilizzare come pretesto per lo scoppio delle ostilità. Contemporaneamente si definiscono i particolari della cessione di Nizza e di Savoia alla Francia, come contropartita dell’aiuto diplomatico e militare.
29/11/1858 Muore a Torino don Ferrante Aporti, il fondatore degli asili per l’infanzia.
01/12/1858 Garibaldi, chiamato a Torino dalla Società nazionale italiana, organizza, con l’autorizzazione di Cavour, un corpo speciale che assumerà il nome di Cacciatori delle Alpi.
01/1859 Le diplomazie europee e la stampa internazionale parlano insistentemente della guerra tra il Regno di Sardegna e l’Austria. Truppe austriache vengono ammassate al confine con il Piemonte. Si verificano in diverse città una serie di manifestazioni al grido di “Viva VERDI” (giocando sull’equivoco tra il nome del grande musicista e la sigla di “Viva Vittorio Emanuele re d’Italia”).
10/01/1859 Vittorio Emanuele II dichiara di fronte al Parlamento subalpino di “non essere insensibile al grido di dolore che da tante parti d’Italia si leva verso di noi”.
13/01/1859 L’università di Padova è chiusa dalle autorità austriache a causa delle manifestazioni studentesche a favore dell’unità italiana.
17/01/1859 Vittorio Emanuele II e Giuseppe Girolamo Bonaparte, cugino di Napoleone III, definiscono in segreto i termini dell’alleanza tra la Francia e il Regno di Sardegna. L’accordo prevede l’aiuto francese nel caso che il Piemonte sia attaccato dall’Austria.
24/01/1859 Viene firmata l’alleanza franco-piemontese.
30/01/1859 Viene celebrato il matrimonio tra Giuseppe Napoleone, cugino di Napoleone III, e la giovanissima Maria Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II. Il matrimonio suggella l’alleanza franco-piemontese.
09/02/1859 La Camera subalpina approva un prestito di 50 milioni di lire per fare fronte alle spese militari.
28/02/1859 Mazzini e altri 102 repubblicani italiani in esilio a Londra pubblicano una dichiarazione contro la guerra di indipendenza condotta da Vittorio Emanuele II alleato di Napoleone III.
01/03/1859 Giuseppe La Farina, a nome della Società nazionale italiana, dirama alcune istruzioni segrete agli affiliati della Toscana e delle Legazioni per prepararli a sollevarsi in occasione della guerra.
06/03/1859 Sessantasei deportati napoletani, fra i quali Luigi Settembrini, Silvio Spaventa e Carlo Poerio, dirottano il veliero che doveva trasportarli in Brasile e sbarcano in Irlanda.
23/04/1859 I plenipotenziari austriaci consegnano a Cavour l’ultimatum che intima al Regno di Sardegna di bloccare entro tre giorni i preparativi militari. In risposta la Camera approva un disegno di legge che conferisce al re i poteri dittatoriali per tutta la durata della guerra.
26/04/1859 Il governo piemontese respinge l’ultimatum austriaco.
27/04/1859 Firenze insorge alla notizia dello scoppio della guerra. Leopoldo II, rifiutatosi di aderire all’alleanza franco-sarda, è costretto a lasciare la città. Il governo provvisorio nato in città chiede a Vittorio Emanuele II di assumere la dittatura della Toscana per tutta la durata della guerra. Anche a Massa e Carrara due commissari straordinari assumono il potere in nome di Vittorio Emanuele II.
27/04/1859 Con l’invasione del Piemonte da parte delle truppe austriache, comandate dal feldmaresciallo ungherese Ferencz Gyulai, ha inizio la seconda guerra d’indipendenza.
29/04/1859 Il governo napoletano annuncia la propria neutralità di fronte al conflitto sardo-austriaco.
01/05/1859 A Parma alcuni ufficiali chiedono che il Ducato entri in guerra a fianco del Piemonte. La duchessa lascia lo Stato dove si insedia, per soli tre giorni, una giunta provvisoria in nome di Vittorio Emanuele II.
04/05/1859 A Parma l’esercito depone la giunta provvisoria e Maria Luisa di Borbone rientra in città.
14/05/1859 Napoleone III arriva ad Alessandria e assume il comando supremo delle forze franco-piemontesi.
20/05/1859 Nella battaglia di Montebello (PV) reparti francesi e della cavalleria piemontese fermano l’avanzata austriaca.
22/05/1859 A Caserta muore Ferdinando II di Borbone; gli succede il primogenito Francesco II.
23/05/1859 Al comando dei Cacciatori delle Alpi, Garibaldi varca il Ticino e occupa Varese.
27/05/1859 I Cacciatori delle Alpi occupano Como.
30/05/1859 L’esercito piemontese occupa Palestro (PV) e respinge il contrattacco austriaco.
04/06/1859 Nella battaglia di Magenta le truppe franco-piemontesi sconfiggono gli austriaci che sono costretti ad abbandonare Milano e a ritirarsi verso le fortezze del quadrilatero (Legnago, Mantova, Peschiera e Verona).
08/06/1859 Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrano a Milano.
09/06/1859 La duchessa di Parma Maria Luisa di Borbone lascia lo Stato. Una settimana più tardi un decreto del luogotenente del Regno di Sardegna, principe Eugenio di Carignano, affida il governo delle province parmensi al conte Diodato Pallieri.
11/06/1859 Francesco V lascia il Ducato di Modena. Il Regno di Sardegna nominerà governatore di Modena Luigi Carlo Farini.
11/06/1859 Nello Stato pontificio insorgono molte città delle Marche, della Romagna e dell’Umbria; offriranno tutte la dittatura a Vittorio Emanuele II.
12/06/1859 I Cacciatori delle Alpi occupano Brescia.
12/06/1859 A Bologna una dimostrazione popolare guidata da esponenti della Società nazionale costringe il cardinale legato, Giuseppe Milesi Pironi Ferretti, ad abbandonare la città. Viene costituita una giunta provvisoria che offre la dittatura a Vittorio Emanuele II.
16/06/1859 Ferencz Gyulai viene esonerato dal comando delle truppe austriache che viene assunto dallo stesso imperatore Francesco Giuseppe.
20/06/1859 Pio IX scomunica tutti gli insorti dello Stato pontificio. Un reggimento di mercenari svizzeri attacca la città di Perugia che viene riconquistata dopo un aspro combattimento.
24/06/1859 Nelle battaglie di Solferino (MN) e di San Martino (MN) le forze franco-piemontesi sconfiggono l’esercito austriaco che ripiega oltre l’Adige.
30/06/1859 I piemontesi stringono d’assedio Peschiera, mentre i francesi puntano su Verona.
05/07/1859 Napoleone III invia una lettera a Francesco Giuseppe in cui propone l’apertura di negoziati per un armistizio. L’imperatore austriaco accetta la proposta.
08/07/1859 I capi di stato maggiore degli eserciti austriaco, francese e piemontese firmano un armistizio valevole fino al 15 agosto.
11/07/1859 Gli imperatori Napoleone III e Francesco Giuseppe si incontrano a Villafranca (VR), dove si accordano sui preliminari di pace in assenza dei piemontesi. Alla notizia dell’armistizio Cavour si dimette e si ritira a Pallanza, sul Lago Maggiore. Massimo d’Azeglio, inviato a Bologna con poteri di governatore, forma un governo provvisorio nella città.
19/07/1859 Alfonso Ferrero La Marmora forma un nuovo governo piemontese.
21/07/1859 Il granduca di Toscana Leopoldo II abdica a favore del figlio Ferdinando per tentare di salvare la dinastia lorenese sul trono di Toscana.
28/07/1859 Massimo d’Azeglio annuncia la fine del commissariato straordinario piemontese a Bologna e la convocazione di un’assemblea rappresentativa.
07/08/1859 Si svolgono le elezioni dell’Assemblea toscana. La stragrande maggioranza degli eletti è composta da moderati legati alla Società nazionale italiana.
08/08/1859 Giuseppe Mazzini rientra clandestinamente a Firenze.
08/08/1859 Si apre a Zurigo la conferenza di pace. Per volontà della Francia vi partecipano anche i plenipotenziari del Regno di Sardegna.
14/08/1859 Il governo provvisorio del Ducato di Parma indice un plebiscito per l’annessione al Regno di Sardegna privo tuttavia di un valore ufficiale.
19/08/1859 A Parma a nome del governo provvisorio Luigi Carlo Farini decreta l’istituzione di un’assemblea eletta da tutti i cittadini al di sopra dei ventuno anni e capaci di leggere e scrivere; tale assemblea avrà il compito di votare una mozione di decadenza della dinastia borbonica.
20/08/1859 L’Assemblea toscana approva all’unanimità l’unione al Piemonte. Il 16 agosto, all’inizio dei lavori, aveva dichiarato decaduta la dinastia lorenese.
21/08/1859 L’Assemblea modenese delibera all’unanimità l’unione delle province modenesi al Regno di Sardegna.
06/09/1859 L’Assemblea bolognese si dichiara favorevole all’annessione al Regno di Sardegna.
11/09/1859 L’Assemblea parmense approva all’unanimità la decadenza della dinastia dei Borboni di Parma e l’annessione al Regno di Sardegna.
23/10/1859 Il Parlamento piemontese approva due leggi presentate dal ministro Urbano Rattazzi. La prima estende alla Lombardia l’ordinamento provinciale e comunale del Piemonte e riorganizza le province; la seconda limita l’autonomia della magistratura accentuandone il controllo da parte dell’esecutivo.
06/11/1859 Le assemblee rappresentative riunite a Parma, Modena, Bologna e Firenze deliberano di eleggere reggente il principe Eugenio di Carignano come passo intermedio verso l’annessione al Piemonte. Eugenio di Carignano dichiara di non poter accettare la reggenza e nomina il conte Carlo Boncompagni che assume il titolo di “governatore delle province collegate dell’Italia centrale”.
10/11/1859 Si conclude a Zurigo la conferenza di pace che sancisce il nuovo assetto politico della penisola. L’Austria cede la Lombardia al Piemonte.
13/11/1859 È promulgata a Torino la legge sull’ordinamento della pubblica istruzione, nota come legge Casati. La legge prevede, per i bambini, un biennio d’istruzione gratuita e obbligatoria. La spesa è a carico dei comuni.
16/01/1860 A Torino si dimette il governo La Marmora.
21/01/1860 Entra in carica il nuovo governo guidato da Cavour che assume anche i ministeri degli interni e degli esteri. È sciolta la Camera subalpina eletta nel 1857 e sono convocate nuove elezioni.
11/03/1860 In Emilia e in Toscana sono indetti i plebisciti per scegliere tra l’annessione alla monarchia costituzionale del re Vittorio Emanuele II e la costituzione di un regno separato. L’esito è di una schiacciante maggioranza per l’annessione alla monarchia sabauda.
12/03/1860 Viene stipulato un accordo franco-piemontese per la cessione di Nizza e della Savoia alla Francia.
25/03/1860 Le elezioni politiche nel Regno di Sardegna, cui partecipano anche le popolazioni dei territori annessi, assicurano a Cavour una larga maggioranza parlamentare.
04/04/1860 Scoppia a Palermo l’insurrezione siciliana che, nelle intenzioni dei democratici, avrebbe dovuto costituire l’occasione per una spedizione armata di volontari in Sicilia. Le truppe borboniche schiacciano a Palermo il tentativo di rivolta di Francesco Riso attaccando di sorpresa il convento della Gancia dove sono riuniti i congiurati. I comitati insurrezionali di Messina e Catania sospendono l’azione ma la rivolta si diffonde tra le campagne.
08/04/1860 Garibaldi accetta la proposta di Francesco Crispi e di Nino Bixio di guidare una spedizione di volontari in Sicilia in soccorso dei rivoltosi. Vittorio Emanuele II e Cavour sono contrari all’impresa.
15/04/1860 Si svolgono le votazioni a Nizza e in Savoia per l'annessione alla Francia. Il 29 maggio e il 10 giugno la Camera e il Senato torinesi ratificano a larga maggioranza la cessione dei due territori.
06/05/1860 Parte da Quarto, presso Genova, la spedizione dei "Mille".
11/05/1860 I “Mille” di Garibaldi sbarcano a Marsala (TP).
14/05/1860 A Salemi (TP) Garibaldi assume la dittatura della Sicilia a nome di Vittorio Emanuele re d’Italia. Francesco Crispi viene nominato segretario di Stato.
15/05/1860 I “Mille” sconfiggono a Calatafimi (TP) le truppe borboniche che, mediocremente comandate, si ritirano a Palermo.
27/05/1860 Le forze garibaldine, infoltite da bande di insorti siciliani e da volontari provenienti dal Regno di Sardegna, conquistano Palermo dopo tre giorni di combattimento. I soldati borbonici abbandonano la città.
31/05/1860 A Palermo viene firmato un armistizio tra Garibaldi e il generale borbonico Giuseppe Letizia, con la mediazione dell’ammiraglio inglese George Mundy.
06/06/1860 Mentre Garibaldi firma a Palermo con i rappresentati borbonici una convenzione che sancisce la fine del dominio borbonico nella capitale siciliana, giunge in città Giuseppe La Farina, al quale Cavour ha assegnato il compito di predisporre l'annessione dell'isola al Regno di Sardegna.
25/06/1860 Ferdinando II di Borbone annuncia la concessione della Costituzione nel Regno delle Due Sicilie, un’amnistia generale, l’apertura di trattative con il Regno di Sardegna, l’adozione della bandiera tricolore, la separazione della Sicilia dal Regno di Napoli.
01/07/1860 Nel Regno delle Due Sicilie è rimessa in vigore la Costituzione del 1848.
07/07/1860 Garibaldi fa arrestare a Palermo Giuseppe La Farina, rappresentante di Cavour in Sicilia, accusato di cospirare contro il governo siciliano.
20/07/1860 Nella battaglia di Milazzo (ME) le truppe garibaldine sconfiggono l’esercito borbonico. I soldati di Garibaldi possono entrare a Messina ottenendo così il controllo di tutta l’isola.
01/08/1860 In appoggio ai garibaldini in Sicilia, tra giugno e agosto, sbarcano a Palermo quasi 15.000 volontari provenienti dall’Italia settentrionale, reclutati per la gran parte da un’organizzazione che fa capo ad Agostino Bertani.
04/08/1860 A Bronte, in provincia di Catania, una rivolta contadina occupa le terre demaniali e i latifondi. Nino Bixio interviene con le sue truppe che ristabiliscono l’ordine con estrema durezza attraverso arresti e fucilazioni.
18/08/1860 Le truppe garibaldine passano lo stretto di Messina e sbarcano in Calabria.
06/09/1860 I garibaldini raggiungono Salerno, mentre Francesco II si ritira a Gaeta (LT). Il sindaco di Napoli e il comandante della guardia nazionale invitano Garibaldi a prendere possesso della città.
07/09/1860 Garibaldi entra a Napoli accolto calorosamente dalla popolazione. Le truppe borboniche si ritirano sul Volturno.
11/09/1860 Il governo piemontese invia un ultimatum alla Santa Sede chiedendo l’immediato congedo delle truppe mercenarie papaline. Alla risposta negativa della curia romana, l’esercito sardo, al comando di Enrico Cialdini, inizia le operazioni militari e varca il confine romagnolo.
18/09/1860 Nella battaglia di Castelfidardo (AN) l’esercito piemontese sconfigge le truppe papali, guidate dal generale Christophe Lamoricière.
29/09/1860 I soldati piemontesi occupano Ancona, ultimo nucleo di resistenza delle armate pontificie.
01/10/1860 Nella battaglia del Volturno le truppe garibaldine sconfiggono l'esercito borbonico. Francesco II di Borbone si ritira, dapprima, nelle fortezze di Capua (CE) e, successivamente, in quella di Gaeta (LT).
11/10/1860 A Torino il Parlamento approva una legge che dispone le annessioni incondizionate dell'Italia centrale e meridionale.
21/10/1860 Nel Regno delle Due Sicilie si svolge un plebiscito sull’annessione al Piemonte.
26/10/1860 Garibaldi e Vittorio Emanuele II si incontrano nei pressi di Teano (CE). L’incontro è il preludio dell’imminente consegna dei poteri di Garibaldi al monarca sabaudo.
04/11/1860 In Umbria e nelle Marche si svolgono i plebisciti per l’annessione al Regno sabaudo.
07/11/1860 Vittorio Emanuele II entra a Napoli. Cessa il governo dittatoriale di Garibaldi.
09/11/1860 Garibaldi parte per l’isola di Caprera in Sardegna.
17/11/1860 Viene sciolta la Camera dei deputati del Regno di Sardegna per consentire l’elezione di un Parlamento che rappresenti i nuovi territori annessi.
27/01/1861 Si svolgono le prime elezioni politiche generali per la formazione del Parlamento italiano. In base alla legge elettorale piemontese del 1848 - ora estesa alla Lombardia e agli altri stati annessi - il diritto di voto spetta appena all’1,9% della popolazione totale. La percentuale dei votanti è del 57,2%.
15/02/1861 L’ex re delle Due Sicilie Francesco II di Borbone proclama la resa della fortezza di Gaeta (LT) e si rifugia a Roma.
18/02/1861 A Torino si riunisce il primo Parlamento italiano; all’ordine del giorno sono la proclamazione del Regno d’Italia e il nuovo titolo del re Vittorio Emanuele II.
12/03/1861 Il maggiore nucleo di resistenza borbonica ancora attivo nell’ex Regno delle Due Sicilie si arrende. Tuttavia, nuclei di militari rimasti fedeli a Francesco II di Borbone continueranno a combattere contro i “piemontesi” e si uniranno a bande di contadini.
13/03/1861 Il deputato Marco Minghetti presenta alla Camera un progetto di decentramento dell’ordinamento amministrativo italiano, che prevede l’eliminazione del sistema centralizzato piemontese e affida ampi poteri agli enti locali (regioni, province, comuni).
17/03/1861 Vittorio Emanuele II assume il titolo di re d'Italia.
23/03/1861 Si costituisce il primo governo del Regno d'Italia. Cavour ne assume la presidenza.
25/03/1861 Cavour definisce la posizione del governo italiano nei confronti della questione romana, e in due discorsi alla Camera sostiene che solo Roma può essere la capitale d’Italia.
05/1861 Il governo italiano invia grossi contingenti militari nel Meridione contro il dilagare del brigantaggio.
09/05/1861 Il Consiglio dei ministri prende atto della bocciatura in sede di commissione parlamentare dei disegni di legge presentati da Minghetti sul decentramento amministrativo.
06/06/1861 A Torino, a soli cinquanta anni, muore improvvisamente Cavour. Bettino Ricasoli è incaricato di formare un nuovo governo.
13/06/1861 A Reggio Calabria sbarca il legittimista spagnolo José Borjes che invita la popolazione a insorgere per restaurare Francesco II di Borbone.
07/1861 Il brigantaggio dilaga nel Mezzogiorno. Bande di briganti, ingrossate da migliaia di contadini insorti, occupano decine di paesi in Basilicata, Calabria, Irpinia, Molise.
15/07/1861 Il governo invia nel Mezzogiorno il generale Enrico Cialdini, investito dei pieni poteri militari e civili per la repressione del brigantaggio.
10/09/1861 Ricasoli elabora un progetto di accordo con la Santa Sede, in linea con l’impostazione data da Cavour, e lo trasmette a Roma e a Parigi. La sua proposta non avrà nessun seguito.
09/10/1861 I decreti Ricasoli estendono a tutta l’Italia l’ordinamento provinciale e comunale del decreto legge Rattazzi del 23 ottobre 1959. Tali decreti confermano la struttura centralizzata dello Stato, articolata in comuni, circondari e province. Cade definitivamente l’ipotesi di decentramento regionale proposta da Minghetti. Il generale Alfonso La Marmora prende il posto del generale Cialdini nella repressione del brigantaggio.
08/12/1861 José Borjes viene catturato da un reparto di bersaglieri ed è fucilato a Tagliacozzo (AQ). Con la sua morte i Borbone abbandonano il proposito di trasformare il brigantaggio in un’insurrezione legittimista; continuano tuttavia ad aiutare i briganti con armi e denaro.
03/03/1862 In seguito alle dimissioni del governo Ricasoli, Urbano Rattazzi forma il nuovo ministero.
09/03/1862 A Genova si costituisce l’Associazione emancipatrice italiana presieduta da Garibaldi. Fra i vari punti del programma c’è quello della lotta per Roma capitale.
12/07/1862 La Camera dei deputati approva il progetto di legge per l’unificazione del sistema monetario italiano. In tutta Italia è adottato un sistema bimetallico a base decimale.
20/07/1862 Garibaldi pronuncia a Marsala il giuramento “O Roma o morte”, destinato a diventare la parola d'ordine delle manifestazioni per Roma capitale.
09/08/1862 La Camera dei deputati approva la legge per l’unificazione tributaria italiana.
20/08/1862 Nelle province napoletane è decretato lo stato d’assedio per bloccare la spedizione di Garibaldi contro lo Stato pontificio.
25/08/1862 Garibaldi sbarca in Calabria e si accampa sull’Aspromonte.
29/08/1862 Mentre muove dall'Aspromonte alla testa di 1.300 volontari, Garibaldi è intercettato dalle truppe regie che cercano di bloccarlo; nello scontro a fuoco resta ferito ed è fatto prigioniero.
09/1862 La notizia del ferimento e della cattura di Garibaldi provoca violente manifestazioni antigovernative in tutta Italia.
27/09/1862 In occasione delle nozze della principessa Maria Pia di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II, il re concede un’amnistia per tutti i coinvolti nei fatti dell’Aspromonte e Garibaldi può tornare in libertà.
29/11/1862 Il ministero Rattazzi si dimette in seguito alle proteste per gli avvenimenti dell’Aspromonte.
08/12/1862 Luigi Carlo Farini vara un nuovo governo.
16/12/1862 La Camera dei deputati istituisce una commissione di inchiesta per studiare il fenomeno del brigantaggio.
24/03/1863 Luigi Carlo Farini si dimette dalla presidenza del Consiglio a causa di evidenti segni di squilibrio mentale. Lo sostituisce Marco Minghetti.
05/1863 La commissione d’inchiesta sul brigantaggio conclude i lavori. Pur raccomandando provvedimenti di natura economico-sociale, propone per l’immediato una legge speciale di carattere fortemente repressivo.
15/08/1863 È promulgata la legge speciale contro il brigantaggio (nota come legge Pica, dal nome del deputato proponente). La legge stabilisce misure fortemente repressive, fra cui l’amministrazione della giustizia attraverso tribunali militari e la fucilazione per chiunque opponga resistenza armata.
07/11/1863 Esce a Milano il settimanale «L’Illustrazione italiana».
31/12/1863 Vengono pubblicate le prime statistiche sull’analfabetismo nel Regno d’Italia: tra gli analfabeti e coloro che sanno appena leggere il fenomeno riguarda circa l’80% della popolazione.
21/03/1864 Il Parlamento approva la legge che istituisce la Banca d'Italia.
03/04/1864 Garibaldi compie un viaggio in Inghilterra accompagnato da forti manifestazioni di entusiasmo popolare.
15/09/1864 A Parigi Italia e Francia firmano la “convenzione di settembre” relativa alla questione romana. La convenzione prevede il ritiro entro due anni delle truppe francesi di stanza a Roma e l’impegno da parte italiana a non attaccare Roma, a rispettare l’integrità dello Stato pontificio e ad accollarsi una parte del debito pubblico dello Stato della Chiesa.
18/09/1864 La commissione di guerra presieduta dal principe Eugenio di Carignano decide che Firenze è la città più adatta a diventare la nuova capitale.
21/09/1864 A Torino si svolgono violente manifestazioni popolari contro l’ipotesi di un trasferimento della capitale. La forza pubblica, affiancata da reparti dell’esercito, spara sui dimostranti.
23/09/1864 Il re impone le dimissioni al ministero Minghetti, accusandolo di aver represso con ferocia e incompetenza la rivolta torinese.
28/09/1864 La Marmora forma un nuovo governo.
19/11/1864 La Camera dei deputati approva il trasferimento della capitale da Torino a Firenze.
08/12/1864 Pio IX pubblica l'enciclica Quanta cura, con in appendice il "Sillabo" che elenca dettagliatamente gli "errori" del mondo moderno, comprendendovi anche il liberalismo, oltre che il socialismo e il comunismo.
01/1865 A Torino per tutto il mese proseguono le dimostrazioni popolari contro il trasferimento della capitale.
03/02/1865 Vittorio Emanuele II lascia Torino per stabilirsi a Firenze.
20/03/1865 È promulgata la legge di unificazione amministrativa del Regno d’Italia. Il testo consta di sei allegati riguardanti la legge comunale e provinciale, la legge sulla pubblica sicurezza, sulla sanità pubblica, sul Consiglio di Stato, sul contenzioso amministrativo.
02/04/1865 È promulgata la legge che autorizza l’entrata in vigore in tutto il Regno d’Italia del codice civile e di quello di procedura civile, del codice di commercio e della marina mercantile.
08/1865 Casi di colera sono segnalati ad Ancona e in diverse altre città. Dalle Marche l’epidemia si diffonde, fra settembre e ottobre, in gran parte dell’Italia meridionale.
05/11/1865 In base a quanto stabilito nella “convenzione di settembre”, inizia la partenza delle truppe francesi da Roma.
31/12/1865 Dopo una difficile crisi di governo viene formato un nuovo ministero presieduto dal generale Alfonso Ferrero La Marmora.
01/01/1866 In tutto il Regno d’Italia entrano in vigore i nuovi codici civili, penali e commerciali. Solo in Toscana rimane in vigore il codice penale preunitario del 1853.
08/04/1866 L’Italia firma un trattato segreto di alleanza con la Prussia in caso di un conflitto austro-prussiano, si impegna ad entrare in guerra contro l’Austria, in cambio del Veneto e degli altri territori italiani ancora sotto il dominio asburgico.
27/04/1866 Inizia la mobilitazione dell'esercito italiano con la chiamata di 130.000 riservisti. Migliaia di volontari accorrono per essere arruolati; Garibaldi si mette a disposizione del re.
01/05/1866 Il governo dispone l'introduzione del corso forzoso della moneta e sospende di conseguenza la convertibilità dei biglietti di banca.
17/06/1866 La Prussia dichiara guerra all'Austria.
20/06/1866 Inizia la terza guerra d’indipendenza. L'Italia dichiara guerra all'Austria; l’inizio delle ostilità è fissato per il 23 giugno; Vittorio Emanuele II assume il comando dell’esercito.
24/06/1866 L’esercito italiano è sconfitto a Custoza (VR).
03/07/1866 I prussiani sconfiggono gli austriaci nella battaglia di Sadowa, in Boemia. Il giorno seguente il governo di Vienna chiede la mediazione di Napoleone III per offrire all’Italia l’immediata cessione del Veneto in cambio di un armistizio.
07/07/1866 È promulgata la legge che consente la requisizione a favore del demanio dei beni delle congregazioni e degli ordini religiosi.
20/07/1866 La flotta italiana, comandata da Carlo Pellion di Persano, è duramente sconfitta a Lissa e nei pressi dell’isola dalmata subisce l’affondamento di due navi.
21/07/1866 Garibaldi, con i suoi volontari, sconfigge gli austriaci a Bezzecca (TN) e una colonna avanza fino a pochi chilometri da Trento.
09/08/1866 Il governo ordina a Garibaldi di ritirarsi dal Trentino, poiché “considerazioni politiche esigono imperiosamente la conclusione dell’armistizio”.
12/08/1866 A Cormons (GO) è siglato un armistizio di quattro settimane fra Italia e Austria.
23/08/1866 Austria e Prussia firmano a Praga un trattato di pace che prevede, fra l’altro, la cessione del Veneto alla Francia, che a sua volta lo cederà all’Italia.
03/10/1866 Italia e Austria firmano il trattato di pace a Vienna. Il trattato conserva la clausola della cessione del Veneto all’Italia attraverso la consegna a Napoleone III.
19/10/1866 A Venezia si svolge la cerimonia di cessione del Veneto al Regno d’Italia, presente il rappresentante francese.
21/10/1866 Un plebiscito sancisce l’unione del Veneto all’Italia.
11/12/1866 Le ultime truppe francesi lasciano Roma, dando piena esecuzione alla “convenzione di settembre”.
15/04/1867 Il Senato, costituitosi in Alta corte di giustizia, condanna l’ammiraglio Persano, comandante della flotta italiana sconfitta a Lissa nel 1866, alle dimissioni e alla perdita del grado per gravi responsabilità nella condotta della battaglia.
15/08/1867 È promulgata la legge per la “soppressione di enti ecclesiastici e la liquidazione dell’asse ecclesiastico”. La legge riguarda circa 25.000 enti ecclesiastici, il cui patrimonio viene assegnato allo Stato.
24/09/1867 Garibaldi, che da marzo ha rilanciato in decine di comizi la parola d'ordine di Roma capitale, viene arrestato a Sinalunga (Siena). Dopo una breve prigionia ad Alessandria viene condotto a Caprera.
20/10/1867 Garibaldi fugge da Caprera e raggiunge Firenze, dove assume il comando di 9.000 uomini.
22/10/1867 A Roma un gruppo di insorti tenta invano di occupare il Campidoglio e la caserma Serristori. Il tentativo è represso dai reparti pontifici.
27/10/1867 Il presidente del Consiglio Urbano Rattazzi si dimette in seguito ai contrasti con il re sulla politica da seguire nei confronti della crisi romana e alle accuse di connivenza con i volontari garibaldini. Luigi Federico Menabrea costituisce un nuovo ministero.
03/11/1867 I garibaldini si scontrano a Mentana, nelle vicinanza di Roma, con i reparti pontifici; dopo un iniziale successo, l'intervento di reparti francesi di stanza a Civitavecchia li respinge in territorio italiano, dove Garibaldi è arrestato dalle truppe regie e rinviato a Caprera.
22/12/1867 Il governo Menabrea, messo in minoranza alla Camera per l’atteggiamento rinunciatario sul programma di Roma capitale, si dimette.
05/01/1868 È costituito il II ministero Menabrea.
21/05/1868 Dopo una lunga e vivace discussione la Camera approva la legge istitutiva di un'imposta sul macinato, la quale prevede appunto il pagamento di una tassa per ogni quintale di cereali macinati. Il pagamento deve avvenire nelle mani del mugnaio prima del ritiro delle farine.
24/11/1868 A Roma vengono eseguite due condanne a morte per il tentativo di insurrezione del 22 ottobre 1967. Invano Vittorio Emanuele II aveva invocato la grazia di Pio IX per i condannati.
10/12/1868 Altri due responsabili dell’insurrezione romana vengono condannati a morte, cinque al carcere a vita, sedici a varie pene detentive.
01/01/1869 L’entrata in vigore della tassa sul macinato provoca rivolte e agitazioni contadine in quasi tutta la penisola e in particolare in Lombardia, dove molti mugnai sospendono l’attività per protesta, in Emilia e in Romagna.
05/02/1869 Carlo Cattaneo muore in Svizzera, a Castagnola di Lugano, dove viveva in volontario esilio dal 1848, perché contrario all’annessione della Lombardia al Piemonte e al centralismo dello Stato unitario italiano.
09/11/1869 Vittorio Emanuele II sposa morganaticamente Rosa Vercellana Guerrieri.
08/12/1869 Si apre a Roma il Concilio ecumenico Vaticano I, convocato nel giugno dell'anno precedente.
10/03/1870 Il ministro delle finanze Quintino Sella presenta alla Camera un disegno di legge comprendente severi provvedimenti economici per pareggiare il bilancio dello Stato.
18/07/1870 Il Concilio Vaticano I approva a larga maggioranza il dogma dell'infallibilità del papa nelle definizioni ex cathedra in materia di fede e di morale.
18/08/1870 La Francia, in grave difficoltà nella guerra che dal 19 luglio la oppone alla Prussia, ritira da Roma l'ultimo contingente ancora di stanza in Italia.
01/09/1870 Napoleone III è sconfitto a Sedan.
05/09/1870 Il governo italiano decide all’unanimità di occupare Roma, previo un ultimo tentativo di accordo con Pio IX per evitare lo scontro armato.
10/09/1870 Pio IX respinge la proposta di trattative con il governo italiano.
12/09/1870 I soldati italiani penetrano nello Stato pontificio e giungono a Roma senza incontrare resistenza.
20/09/1870 I soldati italiani entrano a Roma presso Porta Pia. Il generale Cadorna e il generale Hermann Kanzler, comandante delle truppe pontificie, firmano la capitolazione della città. Il Papa si rifugia nei palazzi del Vaticano.
02/10/1870 Un plebiscito sancisce l'annessione di Roma e del Lazio al Regno d'Italia.
01/11/1870 Pio IX con l’enciclica Respicientes ea condanna l’occupazione dei territori della Santa Sede, denuncia la condizione di “cattività” in cui è venuto a trovarsi, scomunica il re d’Italia e tutti coloro che hanno partecipato all’occupazione dello Stato pontificio.
20/11/1870 Nelle nuove elezioni politiche generali si registra un forte astensionismo, dovuto alla propaganda del clero che invita i cattolici a disertare le urne in segno di protesta contro l’occupazione di Roma.
23/12/1870 La Camera dei deputati approva il progetto di legge presentato da Giovanni Lanza per il trasferimento della capitale a Roma entro il 30 giugno 1871.
31/12/1870 Il re visita Roma in forma privata, in occasione di un’inondazione che ha colpito la città.